Emergono nuovi sviluppi intorno all’omicidio di Vincenzo Ruggiero, il 25enne ucciso da Ciro Guarente per motivi di gelosia.
L’esame autoptico sui resti della vittima, ritrovati occultati all’interno di un fondo ricavato all’interno di un garage che l’assassino aveva preso in affitto poche ore prima di mettere a segno il suo piano di morte, sbugiardano la versione dei fatti fornita da Guarente che poche ore prima del ritrovamento dei resti del cadavere nel box di Ponticelli, aveva dichiarato che il giovane, durante una lite insorta in casa di Heven Grimaldi, fidanzata di Ciro e coinquilina di Vincenzo, aveva battuto la testa contro un oggetto contundente ed era morto. Quindi, Guarante, aveva deciso di occulatare il cadavere gettandolo nel mare di Licola.
L’autopsia ha rivelato che il giovane è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco. A risultargli fatali sono stati due proiettili, che lo hanno colpito al petto.
A confermarlo sono i risultati dell’esame autoptico sui suoi resti effettuati a partire dallo scorso mercoledì. Prese in analisi le parti del corpo inizialmente ritrovate in un garage di Ponticelli, dove il killer del 25enne aveva provato a scioglierle nell’acido e poi le aveva murate. Nella serata di ieri ulteriori pezzi del corpo sono venuti alla luce nel corso di ulteriori scavi avvenuti in zona. Per ricostruire del tutto il corpo manca parte della testa.
Brandelli di corpo sono stata nuovamente scoperti, nascosti sotto a tonnellate di cemento nel garage di via Scarpetta a Ponticelli, il nascondiglio preso in affitto dal carnefice per occultare il giovane finito nel suo mirino.
Contestualmente all’ennesimo ritrovamento di resti del cadavere del giovane, i carabinieri hanno dato il via ad una serie di controlli e perquisizioni: si sono recati a casa di Even, la transessuale compagna di Guarente che aveva dato ospitalità a Vincenzo, scatenando la gelosia folle dell’omicida. Anche l’automobile dell’assasino è stata analizzata dagli investigatori. Ma sia nell’abitazione di Even che nella vettura non è stato trovato nulla di utile alle indagini in corso, volte a ricostruire quel feroce piano di morte, messo a segno da Guarente con lucida crudeltà.