Altamura, 1 agosto 2015 – Domenico Martimucci, 26 anni, calciatore del Castellaneta, era rimasto coinvolto nell’esplosione di una bomba piazzata davanti ad un circolo ricreativo della cittadina murgiana nel marzo dello stesso anno. Muore dopo quasi cinque mesi di agonia
Il 26enne è deceduto nella clinica di Innsbruck, in Austria, dove era stato trasferito per un programma di riabilitazione.
Domenico Martimucci, il calciatore dell’Acd Castellaneta era imasto gravemente ferito il 5 marzo del 2015 in un attentato dinamitardo alla sala giochi Green Table di Altamura, cittadina in provincia di Bari. Il 26enne è deceduto nella clinica di Innsbruck, in Austria, dove era stato trasferito cinque giorni prima per un programma di riabilitazione. Martimucci era tra gli avventori del locale. L’esplosione provocò otto feriti.
Altamura, 1 agosto 2015 – Domenico Martimucci, 26 anni, calciatore del Castellaneta, era rimasto coinvolto nell’esplosione di una bomba piazzata davanti ad un circolo ricreativo della cittadina murgiana nel marzo dello stesso anno. Muore dopo quasi cinque mesi di agonia
Il 26enne è deceduto nella clinica di Innsbruck, in Austria, dove era stato trasferito per un programma di riabilitazione.
Martimucci, che dal giorno della tragedia non aveva mai ripreso conoscenza, è il giovane che ha pagato il prezzo più alto nell’esplosione nel quale sono rimasti feriti altri ragazzi.
Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Giuseppe Gatti, Mario D’Ambrosio, fratello del defunto boss Bartolo, avrebbe pianificato l’atto intimidatorio. Il venticinquenne Savino Berardi, invece, avrebbe materialmente piazzato la bomba davanti alla vetrata della sala giochi. Ad accompagnare quest’ultimo in auto, sul luogo dell’attentato, sarebbe stato un ventenne, Luciano Forte, figlio di un poliziotto che non è in servizio in Puglia.
Decisive per le indagini sono state le immagini delle telecamere a circuito chiuso, ovvero il filmato di una Fiat Punto bianca che si allontanava dal luogo della strage. E poi le prime ammissioni di Luciano Forte, l’unico incensurato, che dinanzi ai carabinieri racconta di essersi recato in auto, insieme con Berardi, nella sala giochi Green Table. «Dovevano portare un pacco di droga», farà mettere a verbale, negando di sapere che invece della sostanza stupefacente c’era un ordigno. Adesso è ai domiciliari. Sono in carcere, invece, Berardi e D’Ambrosio, che avrebbe ordinato l’attentato
per “punire” i gestori della sala giochi Green Table, colpevoli a suo dire di aver attratto nel locale avventori che prima erano clienti della sua attività commerciale.
Sulla bacheca Facebook dell’Acd Castellaneta, in seguito alla scomparsa del giovane, è stata postata una foto del calciatore con la scritta “Vogliamo ricordarti cosi, sempre col tuo sorriso! Ogni parola adesso è solo superflua! Ciao Campione, adesso giocherai in cielo fra gli angeli come te!”.
I suoi familiari e amici non avevano mai mollato: tutta la comunità altamurana si era mobilitata, avviando una raccolta fondi per consentire a Domenico di essere trasferito in una struttura riabilitativa all’estero, dove poter ricevere cure specialistiche. Ma Domi Martimucci, purtroppo, non ce l’ha fatta. Si è spento nella clinica austriaca in cui arrivato proprio pochi giorni prima con un volo speciale.
Quella di Domi, 26 anni, calciatore dell’Acd Castellaneta, il ‘piccolo Zidane’, così era chiamato dai suoi amici e compagni di squadra, è la storia di una carriera e di una vita brillanti e promettenti, stroncate dal fragore di un’esplosione dinamitarda ordinata dalla mafia.