Alla base dell’incendio che ha messo KO l’area vesuviana, non vi sarebbe nessun piano articolato, ma il gesto sconsiderato di un piromane, smanioso di appagare il malsano desiderio di vedere la montagna ardere sotto il livore delle fiamme da lui stesso appiccate: è stato identificato e arrestato dai carabinieri di Torre del Greco l’autore dell’incendio che ha distrutto 10mila metri quadrati di Parco nazionale del Vesuvio.
Gli stessi carabinieri oplontini, in sinergia con i carabinieri forestali, hanno eseguito nella notte un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per incendio boschivo emessa dal Gip di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura nei confronti di un 24enne di Torre del Greco già noto alle forze dell’ordine.
Il piromane entrato in azione nel vesuviano ha quindi un nome e un volto: Leonardo Orsino, 24 anni, di Torre del Greco, macellaio di professione con un’insana passione per il fuoco, tanto che per appagarla ha messo a repentaglio la sua stessa abitazione.
L’uomo, identificato grazie a veloci indagini che si sono basate sul controllo incrociato delle immagini delle videocamere e dal materiale emerso dalle intercettazioni, è ritenuto responsabile di aver appiccato, il 14 luglio scorso a Torre del Greco, l’incendio che ha distrutto 10mila metri quadrati di Parco Nazionale del Vesuvio. Il giovane ha utilizzato un semplice accendino, mettendo così a repentaglio la sua stessa abitazione, lambita dalle fiamme. Adesso si trova nel carcere di Poggioreale, in attesa del processo.
Sarebbe lui, secondo le indagini dei carabinieri, l’autore del rogo che il 14 luglio scorso ha mandato in fumo un ettaro di Parco. Ad incastrarlo i rilievi tecnici effettuati sul luogo dell’incendio dagli esperti dei carabinieri e una serie di preziose testimonianze raccolte dagli inquirenti.
Dalle prime indagini non sarebbero emersi mandati o particolari di rilievo capaci di introdurre altre ipotesi investigative intorno a quello che, al momento, appare come il gesto sconsiderato di un folle.
Alla base dell’incendio che ha messo KO l’area vesuviana, non vi sarebbe nessun piano articolato, ma il gesto sconsiderato di un piromane, smanioso di appagare il malsano desiderio di vedere la montagna ardere sotto il livore delle fiamme da lui stesso appiccate: è stato identificato e arrestato dai carabinieri di Torre del Greco l’autore dell’incendio che ha distrutto 10mila metri quadrati di Parco nazionale del Vesuvio.
Gli stessi carabinieri oplontini, in sinergia con i carabinieri forestali, hanno eseguito nella notte un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per incendio boschivo emessa dal Gip di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura nei confronti di un 24enne di Torre del Greco già noto alle forze dell’ordine.
Il piromane entrato in azione nel vesuviano ha quindi un nome e un volto: Leonardo Orsino, 24 anni, di Torre del Greco, macellaio di professione con un’insana passione per il fuoco, tanto che per appagarla ha messo a repentaglio la sua stessa abitazione.
L’uomo, identificato grazie a veloci indagini che si sono basate sul controllo incrociato delle immagini delle videocamere e dal materiale emerso dalle intercettazioni, è ritenuto responsabile di aver appiccato, il 14 luglio scorso a Torre del Greco, l’incendio che ha distrutto 10mila metri quadrati di Parco Nazionale del Vesuvio. Il giovane ha utilizzato un semplice accendino, mettendo così a repentaglio la sua stessa abitazione, lambita dalle fiamme. Adesso si trova nel carcere di Poggioreale, in attesa del processo.
Sarebbe lui, secondo le indagini dei carabinieri, l’autore del rogo che il 14 luglio scorso ha mandato in fumo un ettaro di Parco. Ad incastrarlo i rilievi tecnici effettuati sul luogo dell’incendio dagli esperti dei carabinieri e una serie di preziose testimonianze raccolte dagli inquirenti.
Dalle prime indagini non sarebbero emersi mandati o particolari di rilievo capaci di introdurre altre ipotesi investigative intorno a quello che, al momento, appare come il gesto sconsiderato di un folle.