Nella mattinata di martedì 25 luglio 2017, in occasione dei 33esimi giochi olimpici silenziosi che si stanno tenendo a Samsun, in Turchia, Giovanni Improta ha vinto la medaglia di bronzo battendo il messicano Rocha.
In semifinale, l’atleta casalucese è stato squalificato senza una valida motivazione, dopo uno scontro in combattimento. A margine del face to face, l’avversario ucraino Volodimir Makhno è stato accompagnato fuori dal tatami dall’arbitro, dove era atteso dallo staff medico. Il direttore di gara, rientrato sul tappeto, ha comunicato la squalifica a Giovanni Improta. Lo staff della nazionale italiana di karate è, tuttora, incredulo per quanto accaduto.
Giovanni Improta ha dimostrato di essere il più forte di questa olimpiade nella categoria -84 chili. Il conseguimento della medaglia di bronzo è stato reso possibile dall’operato dei due direttori tecnici nazionali di karate, Gerardo Di Gruccio e Luca Nicosanti, i quali hanno convocato Improta, conferendogli la massima fiducia. Inoltre, i ringraziamenti vanno al Maestro Teo Fiore che, in pochi mesi di pratica, ha trasmesso a Giovanni Improta un’impostazione da vero karateca. Altro ruolo importante è stato ricoperto dal centro sportivo “P.L.” di Aversa, del Maestro Arturo Lazzaris, dove Giovanni è stato accolto come un componente di una grande famiglia, la famiglia dello sport.
Le comunità di Casaluce e Teverola, con la bellissima affermazione di Giovanni Improta, hanno indirettamente ricevuto anche loro una medaglia olimpica, che si carica di gratificazione per i movimenti sportivi e sociali. L’olimpionico, che tornerà in Italia il 31 luglio, ha ringraziato, via e-mail, tutte le persone che, in questi giorni, gli sono state vicine con messaggi e videochiamate, tra cui i suoi tifosi storici ed il papà Antonio Improta.