Reggio Calabria, 8 luglio 1985 – Gianluca Canonico, un bambino di 10 anni, viene raggiunto da un proiettile di pistola alla testa, in uno scontro tra teppisti. Erano le 21 di un mercoledì d’estate e stava giocando davanti casa, in via Fratelli Spagnuolo al rione Pescatori, quando è stato raggiunto dal proiettile che gli ha spento la vita.
Poco distante c’ erano le luci e i rumori della festa del Cuore di Gesù che coinvolse due rioni, il Ferrovieri e il Pescatori. La corsa in ospedale è stata inutile; l’equipe di neurochirurgia del professor Romeo del Vivo neppure ha tentato un intervento. La pallottola gli ha spappolato il cervello e il piccolo Gianluca è vivo solo per la legge.
“Il suo elettroencefalogramma è piatto”, spiega il professor Caminiti, “c’ è ancora l’ attività cardiaca, il bambino è collegato a un respiratore automatico”. La tragedia di Gianluca, figlio unico di un agente di polizia in servizio alla squadra volante della questura, si è compiuta in pochi attimi per colpa di una banda di teppisti e del clima di violenza che aleggiava in quegli anni sulla città. Quattro giovani, Giovanni Laganà, Gaetano Germoleo e i fratelli Alfredo e Sebastiano Vinci, i primi tre di vent’ anni e l’ultimo di 17, con le loro motorette stavano andando all’altro capo della città, al Parco Caserta, per assistere a un torneo di calcetto. Non si sa per quale motivo (secondo la squadra mobile pare per un sorpasso azzardato) si sono scontrati con un’ auto con tre giovani a bordo. È nata una discussione e si è passati alle vie di fatto. Giovanni Laganà è stato bastonato e solo l’ intervento dei suoi amici ha messo in fuga i rivali. Il gruppetto è tornato poi a casa dai Vinci per medicarsi, ma appena sono riusciti sono stati affrontati da due dei tre giovani con cui prima avevano litigato i quali si sono presentati a bordo di una moto. Uno di questi ultimi ha sparato diversi colpi di pistola. Nessuno ha raggiunto l’ obiettivo voluto, ma un proiettile ha colpito invece il piccolo Gianluca, che era un poco distante, il quale, data la serata di festa, aveva ottenuto dai propri genitori di poter giocare con i propri amichetti fino a tardi fuori di casa: i soccorritori si sono accorti subito che c’ era poco o nulla da fare. I medici in ospedale disperatamente hanno attaccato al piccolo un respiratore automatico, poi hanno dovuto arrendersi. Gianluca non aveva più attività cerebrale. Quindi il tragico annuncio ai genitori che attendevano straziati. “Il bambino è clinicamente morto”.
I genitori hanno avuto la solidarietà della gente e il comitato organizzatore festa del Cuore di Gesù, in segno di cordoglio della comunità, sospese il programma di spettacoli e giochi previsti. Si svolsero solo le cerimonie religiose.