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La Corte federale di appello “sgonfia” l’inchiesta della procura federale sulle partite combinate del campionato di serie B

Redazione Napolitan di Redazione Napolitan
8 Settembre, 2018
in Calcio, In evidenza, News
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La Corte federale di appello “sgonfia” l’inchiesta della procura federale sulle partite combinate del campionato di serie B
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news_img1_83470_calcio-scpmmesse Nel confermare che, a differenza di come ritenuto dall’Ufficio Inquirente, non è mai esistita una vera associazione con lo scopo di alterare le partite di calcio di serie B, la Corte Federale è giunta anche alla importante conclusione che la partita Avellino – Reggina, conclusasi con la vittoria degli irpini con il risultato di tre a zero, non fu combinata.

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Sul punto è stato capovolto il giudizio espresso in data 07.04.17 dal Tribunale Federale.

Di conseguenza, è caduta anche la aggravante della pluralità degli illeciti.

Tanto emerge dalla motivazione che è stata depositata stamane presso la Federazione Italina Giuoco Calcio dalla Corte Federale di Appello, la quale risulta aver accolto in larga parte il ricorso redatto dall’avvocato Dario Vannetiello nell’interesse dell’ex capitano dell’Avellino, il catanese Francesco Millesi, detto “Ciccio”.

Di indubbia incidenza appaiono le conclusioni a cui sono giunti i giudici sportivi di secondo grado atteso che, dopo due gradi di giudizio, le pesanti accuse a suo tempo mosse hanno subito un netto ridimensionamento.

Infatti, la Corte Federale ritiene che l’unica partita che sarebbe stata alterata sarebbe Modena-Avellino, sulla quale i capi di una organizzazione camorristica napoletana denominata   Vanella Grassi, Antonio ed Umberto Accurso, avrebbero scommesso 400.000 euro in caso di realizzazione di un goal del Modena.

Secondo la ricostruzione accusatoria, alla combine avrebbe partecipato il capitano dell’Avellino Francesco Millesi, nell’occasione di due cene alle quali sarebbe stato presente l’attuale calciatore del Genoa Armando Izzo.

Per Millesi la Procura Federale aveva chiesto sette anni di squalifica, il Tribunale alcuni mesi orsono ne aveva inflitti cinque, mentre in appello il calciatore siciliano ha rimediato la sanzione minima irrogabile per un illecito sportivo, anni tre.

Mentre Izzo, ritenuto responsabile solo di non aver denunziato la combine, ha ricevuto, grazie alla rideterminazione della sanzione dei giudici di secondo grado, una squalifica di mesi sei che terminerà nel prossimo autunno.

Il risultato positivo è stato ottenuto grazie al sapiente lavoro difensivo tanto da aver indotto la Corte Federale a definire la difesa del difensore di Ciccio Milesi  “appassionata ed arguta” .

Scrive la Corte che il ridimensionamento delle accuse, in particolare la accertata regolarità della partita Avellino-Reggina per la provata assenza di qualsiasi comportamento irregolare di Millesi, ha determinato anche la necessità di ridurre la penalizzazione inflitta alla squadra dell’Avellino, i quali sono passati da tre a due, rispetto ai sette punti di penalizzazione invocati dalla Procura Generale, situazione quest’ultima che avrebbe determinato la retrocessione in serie C della squadra irpina .

Va rilevato che con la restituzione di un punto l’Avellino ha potuto superare in classifica ben tre squadre, circostanza questa che consentirà l’entrata di maggiori denari nelle casse della società relativamente ai diritti televisivi.

Ma la partita giudiziaria non è finita in quanto il difensore di Millesi farà anche ricorso al Collegio di garanzia del CONI, quello che viene definito la cassazione della giustizia sportiva, per cercare di cancellare la squalifica a Millesi il quale vuole intraprendere la carriere di allenatore.

Infatti, l’avvocato Dario Vannetiello ha ancora da devolvere al massimo consesso della Giustizia sportiva alcune delicate ed interessanti questioni giuridiche .

Non sfugga che neppure la Corte di appello è riuscita ad individuare la irregolarità dell’azione che portò in rete il Modena, né il calciatore dell’Avellino che avrebbe provocato il gol, senza dimenticare che in quella partita non giocò nè Millesi, nè Izzo.

Laddove il ricorso venga accolto, la inevitabile conseguenza sarà quella della restituzione dei due punti di cui l’Avellino è stato privato, oltre a venir meno la condanna al pagamento della ammenda di euro 20.000, somma già ridotta in secondo grado atteso che 50.000 euro era la sanzione inflitta in primo grado dal Tribunale.

Intanto, domani vi è un altro importante appuntamento : inizia il processo penale innanzi alla giustizia ordinaria .

Infatti, è fissata udienza innanzi al giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, dott. De Chiara, ove i calciatori Millesi, Izzo e Pini sono accusati sia di concorso esterno alla associazione mafiosa Vanella Grassi, sia di frode sportiva, mentre rispondono di associazione a delinquere di stampo mafioso e di altri gravi reati Accurso ed i suoi affiliati.

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