C’era un preciso disegno geometrico di matrice pitagorica 2500 anni orsono all’origine della nascita di Napoli? La domanda ha affascinato per lunghi secoli storici, filosofi, matematici e archeologici. Oggi c’è un importante studio accademico che riesce a suffragare con rigore scientifico quella che finora era stata solo un’affascinante ipotesi. Il merito è dell’architetto napoletano Teresa Tauro, natali pugliesi di Castellana Grotte e studi universitari federiciani con lode.
Una prima idea ‘pitagorica’ Teresa Tauro l’aveva già esposta più di sette anni fa in una conferenza all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Un’idea approfondita a lungo nel corso degli ultimi anni nei quali la Tauro si è confrontata con gli studi di illustri archeologi: da Luca Cerchiai ad Emanuele Greco, lo storico direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. Ora quell’idea è stata raccolta, documentata e argomentata in volume da pochi giorni in libreria: “Alle origini dell’urbanistica di Napoli” (Pandemos Editore). Un libro che Teresa Tauro ha scritto a quattro mani con il contributo scientifico di Fausto Longo, docente di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana all’Università degli Studi di Salerno. “Sono stato da subito particolarmente attratto dagli studi di Teresa Tauro – racconta nella prefazione al volume Fausto Longo – perché si tratta di un’idea tanto originale quanto marcatamente eterodossa che, tuttavia, ho creduto valesse la pena sviluppare ulteriormente
perché consentiva di aprire spiragli di conoscenza per comprendere le modalità di costruzione di un impianto urbano di una grande città greca come Napoli, quindi in sostanza la possibilità di riequilibrare quel rapporto tra teoria e prassi mai approfondito con la dovuta attenzione”.
Giovedì 6 luglio aalle 18.30 Napoli nella Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli (che conserva al suo interno i resti delle mura greche della città) la presentazione in anteprima nazionale del volume “Alle origini dell’urbanistica di Napoli” sarà l’occasione per un confronto tra illustri studiosi sul tema “Dal cerchio al quadrato: la storia della vera genesi di Napoli”.
Ad aprire la discussione ci saranno l’assessore alla cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, il soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli, Luciano Garella e Anna Savarese, vicepresidente di Legambiente Campania che in collaborazione con la Curia di Napoli ha curato la rinascita di uno dei grandi gioielli del patrimonio artistico napoletano: la Chiesa di Sant’Agnello Maggiore meglio conosciuta come la Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli.
Discuteranno con gli autori Antimo Cesaro, sottosegretario al Ministero per i Beni Culturali e il Turismo, Pasquale Rossi, presidente del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali dell’Università Suor Orsola Benincasa e il funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP di Napoli, Daniela Giampaola, grande esperta degli studi sui ritrovamenti archeologici avvenuti durante gli scavi per i lavori del sistema metropolitano di Napoli.
Al termine della conferenza, intervallata dal reading di Rosa Criscitiello, un apericena di tema storico animerà il cortile della Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli. Eccellenze enogastronomiche campane accostate all’arte e alla storia a cura di “Arena Spartacus Amico Bio” che all’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere ha fondato nel 2013 il primo ristorante al mondo in un sito archeologico. Un grande esempio di valorizzazione dei beni culturali attraverso investimenti privati da cui potrebbe ripartire proprio tutta la zona delle mura greche della città di Napoli.