Marano di Napoli, 2 luglio 1982 – Salvatore Nuvoletta, era nato a Marano di Napoli il 22 giugno del 1962, aveva compiuto da poco 20 anni, quanto fu ucciso mentre era seduto, tenendo un bambino in braccio, davanti all’esercizio commerciale di un parente nella sua città natale. Carabiniere a soli 17 anni, Salvatore era stato destinato alla caserma di Casal di Principe. I killer lo avevano chiamato per nome e cognome per accertarsi che fosse proprio lui, Salvatore intuì che qualcosa stava per accadere e lanciò il bambino che aveva in braccio distante da lui, salvandolo da quella pioggia di colpi mortali che si scagliò su di lui.
Un agguato efferati che viene chiarito diversi anni dopo, in seguito delle confessioni di Carmine Schiavone. L’assassinio fu la risposta della camorra alla morte di Mario Schiavone, avvenuta pochi giorni prima, durante un conflitto a fuoco con gli stessi carabinieri della stazione di Casal di Principe. Una vera e propria ritorsione anche se a pagare fu Salvatore Nuvoletta che nel giorno del conflitto a fuoco era a riposo. I casalesi per questo omicidio chiesero il “permesso” alla famiglia Nuvoletta di Marano e furono proprio i Nuvoletta, per mano di Antonio Abbate, ad eseguire la condanna a morte. Per Salvatore arriva la Medaglia d’oro al Merito Civile, una lapide lo ricorda nel Parco Don Diana a Casal di Principe.
“…so di dover morire, non ho paura, io sono un carabiniere…” disse Salvatore Nuvoletta, un carabiniere morto a 20 anni per mano della camorra.