La sanità campana sempre di più nella bufera.
Dopo l’immagine-choc della donna ricoverata all’ospedale San Paolo di Napoli in un letto pieno di formiche, durante la giornata di martedì 13 giugno, a finire nell’occhio del ciclone sono cinque amministratori di sette centri di diagnostica convenzionati con sede nelle province di Napoli e Caserta e un medico di base.
Secondo l’accusa dei Carabinieri, sette persone sarebbero a capo di una truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, ottenendo rimborsi per Tac o Risonanze magnetiche mai effettuate.
Questa mattina sono stati arrestati insieme a un impiegato amministrativo ASL. I militari della Compagnia di Bagnoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della locale Procura.
I 7 arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa al Servizio Sanitario Nazionale, di riciclaggio e di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Nel corso di indagini della Stazione Carabinieri di Posillipo coordinate dalla Procura partenopea, sono stati ricostruiti i tutti i passaggi di una truffa al Servizio Sanitario Nazionale finalizzata a ottenere rimborsi per costosissime prestazioni sanitarie (TAC o Risonanze Magnetiche) che gli indagati avevano fatto risultare effettuate in favore di pazienti del tutto ignari.