È festa grande a Benevento per il conseguimento di un traguardo prestigioso e desideratissimo: la serie A. Una vittoria non solo calcistica, ma sociale, per una cittadina che attendeva da tempo di calcare i campi più prestigiosi d’Italia.
Se cinque anni fa, quando alla guida del Benevento c’era Carmelo Imbriani, qualcuno gli avesse consegnato questa profezia, forse, avrebbe pensato di essere vittima di uno scherzo beffardo, proprio lui che è rimasto vittima di un crudele scherzo del destino.
A quattro anni dalla prematura scomparsa dell’ex calciatore ed allenatore del Benevento, tantissimi tifosi e personalità del mondo dello spettacolo hanno dedicato anche a lui questa prestigiosa conquista. Carmelo continua ad occupare un posto speciale in Curva Sud, dove continua a sventolare la grande bandiera con la sua immagine.
Un sogno diventato realtà, quel sogno condiviso anche da Imbriani e da lui vissuto prima da calciatore, indossando la fascia di capitano negli ultimi anni di carriera, poi da allenatore.
Proprio mentre era in ritiro con il suo Benevento in veste di allenatore, Carmelo iniziò a star male: “All’inizio si pensava avessi una broncopolmonite, invece ho un tumore. Linfomi in più punti del corpo, uno maligno all’adduttore”, spiegò lo stesso Imbriani, nel corso di un’intervista rilasciata a Sky. Una delle sue ultime interviste.
Il 15 febbraio del 2013, a 37 anni, Imbriani perse la sua partita più importante, quella contro il linfoma di Hodgkin.
Tra la scoperta di quel brutto male nell’estate del 2012 e il triste e prematuro epilogo della sua storia, non solo calcistica, sopraggiunta nel febbraio del 2013, c’è una delle pagine più commoventi e speciali che il gioco del calcio ha fin qui accolto.
La sua storia ha saputo unire le tifoserie di tutta Italia e anche oltre. Dai campi delle categorie più scommesse fino alla massima serie, tutte le squadre e tutte le tifoserie, hanno esortato Imbriani a “Non mollare”. Un messaggio di vicinanza e incoraggiamento che gli è giunto dalle tifoserie di tutto il mondo e anche da semplici cittadini che, appresa la sua storia, non gli hanno fatto mancare il supporto in tutte le lingue del mondo.
Quell’hashtag “#ImbrianiNonMollare” diventò un grido di battaglia impresso su magliette e striscioni che vive tutt’oggi grazie all’impegno di suo fratello Gianpaolo che continua a portare la storia di Carmelo in giro per il mondo.
E a Benevento, il ricordo del capitano, è perennemente vivo.
Il 10 febbraio dello scorso anno, quando Imbriani avrebbe compiuto 40 anni, la curva del Vigorito gli dedicò una emozionante coreografia prima della partita di Lega Pro contro il Melfi. Anche nella stagione appena conclusa, prima della gara contro il Latina giocata l’11 febbraio, uno striscione e una gigantografia in curva hanno ricordato l’ex capitano e allenatore: «Nei cuori c’è sempre un sannita che ha lottato per la vita. Carmelo vive con noi».
Questa Serie A è anche di Carmelo.