La Soprintendenza Archeologia. Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, diretta da Francesca Casule, comunica che domenica 4 giugno sarà possibile visitare, gratuitamente, la mostra Ritorno Al Cilento allestita nelle sale del Museo Archeologico di Paestum, inaugurata lo scorso 18 maggio 2017.
L’iniziativa rientra nella manifestazione di #DomenicalMuseo, giornata in cui tutti i musei e le aree archeologiche statali saranno visitabili gratuitamente, in applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si pagherà il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato.
Il progetto scientifico è curato dal Prof. Francesco Abbate, emerito studioso della cultura artistica in Italia meridionale, oggi Presidente del Centro Studi sulla Civiltà Artistica dell’Italia meridionale “Giovanni Previtali”, e dal dott. Antonello Ricco, suo collaboratore. Si tratta di un evento culturale che di fatto, si pone in diretta continuità con le precedenti mostre Il Vallo ritrovato (1989), Il Cilento ritrovato (1990) e Visibile Latente (2004). L’esposizione rappresenta l’anteprima di una mostra molto più ampia la quale, ancorché siano già stati compiuti gli studi e individuati i pezzi, sarà realizzata in un prossimo futuro. Tale Anteprima serve dunque a dar conto, nelle more di un evento di maggior portata, della prosecuzione degli studi sul Cilento e sul Vallo di Diano avvenuta nell’ultimo decennio, e a riaccendere l’interesse – non solo degli specialisti – per l’argomento.
La sede espositiva è costituita da alcuni locali del Museo di Paestum, fornendo in tal modo alla manifestazione una singolare caratteristica: viene infatti resa possibile la realizzazione, in un unico spazio, del racconto della cultura figurativa della regione a sud del Sele, dall’Antichità alla fine del Settecento. Questa particolare situazione ha fatto sì che si creasse una significativa sinergia tra il Centro Studi “Giovanni Previtali” e l’Università degli Studi di Salerno, ai quali si deve la maggior parte delle ricerche, e tutti gli Istituti del MiBACT operanti sul territorio, ossia il Parco Archeologico, che ospita, la Soprintendenza ABAP che fornisce l’ossatura del supporto logistico, organizzativo ed operativo della mostra, ed il Polo Museale della Campania, al quale la Riforma del Ministero ha attribuito le competenze relative alla Valorizzazione e che ha volentieri aderito all’evento, mettendo a disposizione il proprio personale.