Le sorti dell’asilo nido del Lotto O di Ponticelli continuano ad essere legate a tanti punti interrogativi.
L’assessore Annamaria Palmieri, lo scorso aprile, ha ricevuto a palazzo San Giacomo una delegazione di madri dei bambini iscritti al nido che giace in uno dei rioni più critici della periferia orientale di Napoli e ha assicurato loro che entro e non oltre 15 giorni sarebbe stata in grado di fornire delle risposte concrete che avrebbero chiarito i dubbi in merito al futuro del nido.
Così non è stato.
Le madri spiegano di aver contattato più volte gli uffici della segreteria dell’assessorato, come da accordi, ma, di fatto, non hanno avuto alcuna risposta concreta.
L’assessorato, dal suo canto, fornisce una versione dei fatti “diversa” e nega l’impegno preso con le madri, in merito a una scadenza “a breve termine” da rispettare per sciogliere i dubbi in merito al futuro del nido.
Nell’ambito di un’intervista rilasciata dall’assessore Palmieri prima alla giornalista bolognese Laura Branca e poi alla giornalista Luciana Esposito, ha spiegato quanto segue.
In sintesi, finiti i fondi Pac la Pubblica Amministrazione sta valutando altre strade. L’amministrazione non è in grado di fornire una data certa in merito alla riapertura del nido, così come manca la certezza del personale che lo gestirà in futuro.
Il nido Lotto O è stato uno tra i primi ad aprire con fondi Pac. Essendo tra i primi ad aprire è uno dei primi ad aver concluso il ciclo di attività per cui era previsto.
Le strade percorribili per mantenerlo aperto sono tante.
La prima è la disponibilità regionale ad un'”azione a titolarità diretta” per implementare ulteriormente i finanziamenti dei fondi Pac. La Palmieri spiega che si attendono risposte dalla regione, per capire se sarà possibile mantenere il nido con fondi aggiuntivi dal medesimo finanziamento.
E nel frattempo che succede?
Niente. Il nido resterà aperto e funzionante fino al 30 giugno 2017, dopodiché non si sa quando riaprirà. Se l’amministrazione non sa ancora a quali fonti di finanziamento potrà accedere non può indire un bando. E, intanto, il tempo passa.
Di sicuro, il nido resterà chiuso a luglio, mentre, negli anni precedenti, copriva quasi per intero la stagione estiva, eccetto qualche settimana di agosto.
I tempi, adesso, si allungano e, paradossalmente, nessuno sa stabilire per quanto tempo i cittadini verranno privati di una risorsa fondamentale del territorio.
Intanto, sono state aperte le iscrizioni per il prossimo anno scolastico e le madri, pertanto, chiedono: se il nido non riaprirà a settembre, dove andranno i loro figli?
Perché l’amministrazione sta mettendo queste madri nella condizioni di effettuare un’iscrizione “al buio” senza specificare se e in quale struttura verranno dirottati i bambini, se il nido non riaprirà a settembre? Ipotesi, quest’ultima, tutt’altro che remota, dato che, la stessa Palmieri ha affermato più volte di non essere in grado di assicurare la riapertura del nido entro il mese di settembre.
L’assessore Palmieri ha affermato che “Non c’è bisogno di rassicurare nessuno, il nido non deve chiudere. E’ un impegno e una responsabilità precisa che ci siamo presi e manterremo.”
Di tutt’altro parere, invece, le madri dei bambini del nido che, da diversi mesi, hanno ritenuto opportuno iniziare a farsi sentire per scongiurare il pericolo di una chiusura, seppure solo temporanea.
A dimostrazione dell’importanza che le madri attribuiscono a quel nido, va reso noto che buona parte delle genitrici che chiedono chiarezza all’amministrazione in merito alle sorti future del nido, l’anno prossimo porteranno i loro bambini alla scuola materna, quindi, seppure consapevoli del fatto che non potranno più usufruire dei servizi del nido, riconoscono alla struttura insorta nel rione un valore sociale ed educativo per il quale vale la pena di lottare e che non vogliono assolutamente perdere.
Tra loro, anche madri che non vivono a Ponticelli e che colpite positivamente dalla qualità del nido del Lotto O, hanno iscritto i loro figli lì.
Per l’intera comunità civile della periferia orientale, insomma, l’imprevedibilità legata alle sorti del nido, è una doccia gelata.
Il tutto sta accadendo nel periodo più caldo dell’anno, non solo per ragioni strettamente legate al clima.
Lo scorso giugno, in pieno pomeriggio, nello stesso rione, due killer a volto scoperto hanno fatto irruzione in un circolo ricreativo per mettere a segno un agguato di matrice camorristica, mentre nell’area verde antistante, c’erano i bambini che giocavano.
Il nido è un presidio di legalità ordinaria che tiene i bambini lontano dalla strada e, al contempo, educa i neonati, già dai primi vagiti, ad impugnare giochi e cultura a discapito delle pistole: dati statistici comprovano che vengono ridotte all’osso le possibilità che i bambini che hanno frequentato l’asilo nido intraprendano la carriera criminale.
L’assessore Palmieri ha anche dichiarato che in tanti altri quartieri della città esistono nidi che versano nella medesima condizione e che fatica a comprendere perché solo intorno al nido del Lotto O di Ponticelli sia insorto tutto questo clamore: ascoltando le ragioni delle madri, non è così difficile trovare una risposta.