I social network rappresentano un canale di comunicazione ormai completamente assorbito dalla società contemporanea, entrato di prepotenza negli usi e consumi di tutte le generazioni.
Innumerevoli le realtà imprenditoriali che hanno saputo sfruttare la potenza di questo canale a vantaggio delle proprie finanze; i giovani più stravaganti ed ingegnosi, invece, hanno imparato ad adattare quella vetrina al desiderio di apparire, diventando delle autentiche star del web.
Food-blogger, fashion-blogger, make up e lifestyle blogger, influencer blogger, possono considerarsi le nuove figure professionali nate grazie al successo dei social.
Giovani capaci di guadagnare migliaia di euro pubblicando foto sui social: un dato di fatto che ben sintetizza “la potenza” del canale comunicativo più rivoluzionario degli ultimi tempi.
Una potenza che anche la malavita organizzata ha notato, giungendo ad individuare ben presto il modo più vantaggioso di cavalcare l’onda per “sponsorizzare” i propri interessi.
Per quanto i vertici del celeberrimo social si dicano vigili nel monitorare anomalie e contenuti ritenuti inappropriati, è piuttosto opinabile la presenza in rete di contenuti piuttosto espliciti e che in maniera chiara e diretta inneggiano all’affiliazione.
Un rituale ormai consolidato tra i giovani camorristi è proprio quello di creare gruppi o pagine facebook dedicato a boss o figure di spicco dei clan, in seguito alla loro uccisione, per creare una divinità da venerare, un mito da emulare, un icona da erigere ad eroico esempio.
Per non dimenticare Raffaele Ultimo e Pagina Raffaele Ultimo vive sono un esempio concreto di questa moda che dilaga sui social e che porta all’insorgenza di autentiche “nicchie virtuali” nelle quali vengono pubblicati continui tributi, volti ad esaltare la figura del boss ucciso, elogiandone le “gesta terrene” ed incitando sentimenti di odio, vendetta, istigando esplicitamente alla malavita, all’affiliazione e alla violenza.
Molto in voga anche i gruppi e le pagine dedicate ai detenuti: “Mogli di detenuti”, Noi carcerati, Uniti contro il 41 bis, onore e rispetto x gli amici e amiche carcerati, Stanza 17 un nuovo orizzonte , Lo schedato , “Noi carcerati”: gruppo di lotta per reclusi ai domiciliari: contenitori virtuali nei quali confluiscono migliaia di utenti che pubblicano frasi di odio ed avversione rivolte alle forze dell’ordine. Madri, mogli, figli, parenti ed amici di detenuti o persone che hanno scontato una pena in carcere e che dimostrano senza mezzi termini quanto il sistema detentivo, nella maggior parte dei casi, non riesca a redimere i criminali che seguitano a manifestare una marcata tendenza alla violenza e alla malavita. Lo stesso vale per i congiunti che non condannano colui che si è macchiato del reato, ma puntano il dito contro quello che seguita ad essere l’unico nemico: “lo Stato”.
Ancora più espliciti i contenuti di gruppi e pagine, come: camorra&love, camorra and love Napoli comanda , Solo camorra, Isis Rione Sanità, Vip camorra Napoli boss, La nuova camorra organizzata, Fascino criminale, O’ sistema, Malavita, Sime gent miez a via, Il clan dei camorristi: FACILITARE IL DIALOGO TRA NOI E ALTRI GRUPPI SIMILI ; W LA CAMORRA E TUTTE LE ALTRE MAFIE: “Grazie per avermi accolto nel vostro splendido e magnifico gruppo ; teniamo duro e vinceremo ; gli infami moriranno tutti sciolti nell’acido” scrive uno degli utenti.
Migliaia di persone, milioni di post e fotografie che, senza mezzi termini, inculcano il culto “camorra è bello”.
Si servono di frasi ad effetto, molto spesso estrapolate da fiction e film-cult di stampo malavitoso: Scarface, Gomorra, Il camorrista, L’onore e il rispetto. Le immagini dei protagonisti, a loro volta, vengono utilizzate per amplificare la potenza del messaggio: un volto celebre, esibito in una vetrina dove apparire significa tutto e tutti sono pronti a tutto, pur di apparire.
È così che, quei messaggi subliminali, finiscono anche sulle bacheche virtuali dei ragazzi estranei alla camorra, che condividono quei post e fanno loro quei concetti, inconsapevoli del reale contenuto dei quali sono portatori e contribuiscono, involontariamente e inconsapevolmente, a “pubblicizzare” i post diffusi in rete per creare e consolidare il sentimento di affiliazione.
Esistono pagine e gruppi che fungono proprio da “scuola” ed educano gli utenti alle regole della criminalità: onore, fedeltà, omertà, rispetto, violenza spregiudicata.
Di seguito, alcuni degli esempi più eloquenti:
Pane e malavita; I bravi ragazzi; Gruppo malavita sangue e violenza per chi non ci rispetta, A MALAVITA è NA CALAMITA. SIM NAT MIEZ A VJ; Gruppo la malavita Gruppo creato per condividere del tempo ..pensieri.. Parole vissuti. Non accettiamo persone che non abbiano neanche una macchietta sulla fedina penale…QUINDI TUTTI PREGIUDICATI E PREGIUDICATE…; Ragazzo cattivo; Gangster; la strada è l’unica scuola; Uomo d’Onore; Cresciuti per le strade; La famiglia; Nati criminali CHI E’ PREGIUDICATO PUO ISCRIVERSI ANCHE AL GRUPPO UFFICIALE DI QUESTA PAGINA. Senza offesa si prega di non richiedere iscrizione per chi non lo fosse, c’è la pagina dedicata A TUTTI !!; Io che non dimentico il male ricevuto donna con pistola; Il carcere; Vita criminale; Onore e rispetto Il rispetto per tutti,la fiducia per pochi, i piedi in testa da nessuno.