Mevlana Lipp (Colonia,1989) nel suo lavoro artistico, esamina la percezione soggettiva come qualcosa di separato dal contesto naturale. In modo giocoso ma critico, egli mette in dubbio la costruzione della nozione di “individuo” avente una consapevolezza contraddittoria dell’ambiente oggettivo, ossia come di qualcosa di sentimentale, ma al tempo stesso da usare e sfruttare in modo egoistico.
L’idea romantica della natura come di un sereno rifugio, viena qui smascherata come antica e obsoleta. Infatti, l’individuo contemporaneo si muove sul pianeta Terra come un alieno il quale si limita ad osservare la flora e la fauna come da uno schermo TV al plasma. L‘artista studia quindi la discrepanza che esiste tra soggetto e oggetto, tra coscienza e incoscienza, tra umano e natura.
Nelle sue ultime opere, consistenti in bassorilievi realizzati con notevole perizia, Mevlana Lipp dimostra non solo quanto sia profonda l’alienazione umana, ma anche quanto sia stata violata la natura con l’intrusione di tutto ciò che è artificiale. Ecco perché l‘artista preferisce utilizzare dei materiali come il legno ed i suoi derivati : MDF, tavole rivestite, compensato e varie impiallacciature. Questi bassorilievi hanno il potere evocativo e la bellezza melanconica di un veloce sguardo gettato su un campo o su un giardino attraverso una finestra.
Traumaticamente, ma non senza umorismo, Mevlana Lipp indica lo stato passato, in cui eravamo un tutt‘uno con la natura, ma al tempo stesso sottolinea l’acuta e assurda irrecuperabilità dell’integrità del mondo naturale. “Post-romanticamente”, il suo lavoro ci ricorda quale sia la nostra condizione nativa e tuttavia ci presenta come siamo attualmente, ossia come degli extraterrestri del tutto avulsi dal contesto naturale.