È morto a Roma, durante il pomeriggio di sabato 13 maggio, all’età di 68 anni il giornalista, scrittore, saggista, conduttore televisivo e radiofonico, Oliviero Beha.
Ad annunciare la prematura scomparsa la figlia Germana.
«È stato un male molto veloce. – spiega- Papà se n’è andato abbracciato da tutta la sua grande famiglia allargata di parenti e amici».
Beha era nato a Firenze il 14 gennaio 1949, Laureato in Lettere e in Filosofia, aveva iniziato l’attività di giornalista nel 1973, collaborando con Tuttosport e Paese Sera.
Nel 1976, era passato a Repubblica, dove è stato inviato fino al 1985, occupandosi di sport e società. Nel 1987 è approdato alla televisione, conducendo con Andrea Barbato la trasmissione culturale Và pensiero. Uno dei suoi maggiori successi è stato il programma radiofonico, su Radiouno, Radio Zorro, di cui firmerà anche una versione televisiva, Video Zorro su Rai 3. Tra il ’96 e il ’97 Beha è ancora in Rai con Attenti a quei tre, programma del palinsesto notturno. In seguito, torna a dedicarsi alla radio, prima con Radioacolori, poi Beha a colori, trasmissione radiofonica che viene soppressa nel settembre 2004. Oliviero Beha è stato anche autore di testi teatrali, saggista e poeta. Tra il 2005 e il 2008 ha collaborato con l’Unità, e dal 2009 è stato editorialista per Il Fatto quotidiano.
Amato e odiato, tante volte premiato per i suoi libri, le trasmissioni in radio e in tv, i saggi critici. Ma anche censurato e osteggiato, spesso in polemica.
Ad ucciderlo, racconta la figlia Germana, “è stato un male molto veloce”. Ma se n’è andato nel suo letto, aggiunge, ‘circondato dalla sua grande famiglia allargata. Papà era uno che amava tantissimo la famiglia, la sua grande famiglia allargata di parenti e amici’. Lascia la moglie, Rosalia, e tre figli, Germana, Manfredi e Saveria, nata con la sindrome di Down, che era stata protagonista con lui, due mesi fa di una puntata di Nemo, su Rai2, per sfatare luoghi comuni e pregiudizi.