È mistero intorno alla morte di Salvatore Gala, 43 anni, gioielliere, privo di vita all’interno della sua gioielleria di via Merolla 77 a Marano di Napoli. Ancora non è chiaro se si tratti di omicidio o suicidio.
Non era rientrato a casa ieri sera, lunedì 8 maggio, e così la madre e la sorella hanno dato l’allarme.
La pista dell’omicidio rimane comunque altamente probabile, forse si è trattato di una rapina finita male dato che la cassaforte del negozio era vuota. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica lavorando insieme alla compagnia dei militari di Giugliano. E’ possibile che la morte risalga a ieri sera.
Il gioielliere 43enne è stato ucciso con un colpo di pistola nel suo esercizio commerciale a Marano. Il cadavere è stato ritrovato da un amico di famiglia, dopo che la madre e la sorella della vittima – preoccupate dal mancato rientro dell’uomo a casa la scorsa notte – gli avevano consegnato le chiavi della gioielleria per verificare se l’uomo avesse accusato un malore prima della chiusura. Il corpo, ricoperto di sangue, era dietro al bancone del negozio.
L’amico ha trovato un gran trambusto ad accoglierlo e il cadavere di Salvatore in una pozza di sangue. La cassaforte era aperta e vuota.
Gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita della vittima. Con molta probabilità, l’omicidio sarebbe avvenuto all’orario di chiusura della gioielleria. I primi elementi raccolti dagli uomini dell’Arma, coordinati dal capitano Antonio De Lise, fanno pensare a una rapina finita male. La porta d’ingresso dell’esercizio commerciale era chiusa, ma la serranda ancora alzata.
Nel locale è stato ritrovato dagli uomini della Scientifica il bossolo di un proiettile. I carabinieri stanno effettuando riscontri anche sulla vita privata dell’uomo, separato e padre di una bimba di 7 anni. Tra le ipotesi c’è anche quella di un regolamento di conti con rapina simulata. All’esterno del negozio è posizionata una telecamera che potrebbe avere ripreso le persone entrate e uscite dal negozio durante la giornata di ieri. Nel frattempo i militari stanno ascoltando in caserma diverse persone.
La famiglia Gala è molto nota a Marano. La gioielleria fu aperta in dal padre di Salvatore Gala, e poi passata in gestione al figlio che in città veniva chiamato anche Maurizio, descritto dalla gente del posto come un giovane «un po’ solitario, ma tranquillo».
Tuttavia l’ipotesi della rapina, a quanto trapela, non sarebbe quella privilegiata, malgrado la cassaforte sia stata trovata aperta e vuota.