Alessia Cinquegrana è una ragazza di 29 anni, con un passato da miss. Dopo 7 anni di convivenza e 11 di fidanzamento convola a nozze con l’amore della sua vita, Michele, un ragazzo che consce da quando erano due adolescenti. Erano molto amici, poi è scoccata la scintilla ed è nato l’amore.
Il loro sarà un matrimonio che entrerà nella storia: Alessia è la prima donna in Italia che, dopo aver avuto la riattribuzione di sesso senza doversi sottoporre all’intervento demolitivo, può felicemente coronare il suo sogno di unirsi in matrimonio.
Alessia sarà, quindi, la prima trans ad essere unita in matrimonio in Italia.
Una svolta storica nella battaglia per il riconoscimento dei diritti civili e un precedente importantissimo per decine e decine di persone che sono nelle medesime condizioni della futura sposa.
L’annuncio è stato dato dall’Associazione trans Napoli attraverso una nota: «Il giorno 27 aprile alle ore 12, presso il municipio del Comune di Aversa, si unirà in matrimonio civile, con una cerimonia officiata dal sindaco, la nostra associata Alessia Cinquegrana».
Oggi, anche grazie agli interventi giurisprudenziali, è stato raggiunto un concreto traguardo di totale equiparazione e finalmente le persone transessuali che possono liberamente scegliere il percorso più adeguato quindi, anche senza intervento demolitivo ricostruttivo, per ottenere la rettifica del genere ed il cambio del nome all’ufficio di stato civile.
Quello di Alessia è un matrimonio in piena regola, mentre la legge disciplina in modo diverso le unioni civili – che riguardano esclusivamente persone dello stesso sesso – e la convivenza di fatto, che è aperta a tutti e comporta solo il riconoscimento di alcuni diritti e doveri. L’istituto dell’unione civile è diverso dal vincolo nuziale, non è equiparato al matrimonio civile negli aspetti formali e non prevede una cerimonia né adempimenti preliminari, ma tende a ricreare una regolamentazione analoga al matrimonio in relazione ai diritti e doveri che devono ispirare la vita di coppia. Per costituire un’unione civile la coppia semplicemente deve rendere una dichiarazione davanti all’ufficiale di stato civile del Comune, alla presenza di due testimoni, e l’unione viene iscritta in un apposito registro (legge Cirinnà).
Una storia travagliata, quella di Alessia e Michele. Un amore non accettato, soprattutto in famiglia. Alla fine però si sono rassegnati.
Michele ha condiviso i momenti più importanti della vita di Alessia e gli è stato vicino durante le operazioni, ha supportato le sue scelte prese ed era in prima fila ad applaudirla quando ha vinto il titolo di Miss trans nel 2014.
Il matrimonio verrà celebrato al Comune di Aversa, mentre il classico ricevimento si svolgerà in un locale in provincia di Napoli. Un centinaio gli invitati, tra parenti e amici.
Niente abito bianco per Alessia: a luglio gli sposi daranno un’altra festa per il matrimonio e in quell’occasione un pastore benedirà il loro amore. Quella, secondo la ex miss, sarà l’occasione giusta per indossare l’abito bianco.
Entrambi condividono una forte fede religiosa, oltre alla devozione alla Madonna Dell’Arco.
I due futuri sposi sognano un futuro semplice e felice, fatto di emozioni “normali”, quelle che rendono la vita meritevole di essere vissuta. Stanno pensando di aprire un negozio di abbigliamento per condividere davvero tutto, Michele fa il piastrellista è un lavoro molto sacrificato.
E, soprattutto, sognano di avere un bambino.