È il must per eccellenza della tradizione culinaria di Pasqua: il Castiello. Immancabile compagno del classico pic nic di Pasquetta, ma soprattutto “il tortano” rustico adornato di uova sode che abbonda sulle tavole, napoletane e non, da tempo immemore.
Quella del casatiello è un’autentica ricetta anti-spreco, perfetta per i fautori di una cucina parsimoniosa, che tiene conto delle rimanenze in frigo.
A dispetto del fatto che quando si dà del «casatiello» a una persona, il termine assume un senso dispregiativo, la bontà della pietanza, lo rende un autentico peccato di gola al quale nessuno può resistere.
A prescindere dall’aspetto più “materiale” ed effimero, i casatiello custodisce perfino rimandi biblici: le uova ingabbiate in superficie creano una croce in ricordo della corona di spine, mentre la forma ad anello rappresenta la continuità che il tema della “resurrezione” pasquale sintetizza.
Come il suo aspetto inconfondibilmente rustico, così anche il sapore del casatiello, grazie a un misto di salumi e formaggi a dadini spolverizzati di una generosa manciata di sale e pepe, è unico nel genere delle torte salate.
Ogni famiglia lo prepara seguendo la ricetta raccolta in eredità dalla nonna della nonna, personalizzandola o impreziosendola con “tocchi di creatività” o nell’ossequioso rispetto della tradizione. Una cosa è certa: non esiste Pasqua senza Casatiello.