Dopo un lungo periodo di “calma apparente”, la criminalità organizzata della periferia orientale ritorna a far parlare di sé.
A Barra, la Polizia di Stato ha bloccato, dopo una breve fuga, Angelo Cuccaro, elemento di spicco dell’omonimo clan, cugino del boss Angelo Cuccaro soprannominato “Angiulill”.
Il 27enne, aveva addosso 10 grammi, pertanto dovrà rispondere dell’accusa di detenzione di cocaina a fini di spaccio.
Angelo Cuccaro è stato tratto in arresto dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile nella roccaforte dei Cuccaro, il complesso di edilizia popolare compreso tra Corso Sirena e via Prima Traversa Mastellone, dove ci sono diverse piazze di spaccio, gestite dal clan.
Una cattura che alcuni parenti hanno tentato di ostacolare, come è già accaduto in passato quando figure di spessore del clan Cuccaro sono state intercettate dalle forze dell’ordine all’interno dei loro bunker.
L’arrestato, pregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, violazione legge sulle armi, reati contro il patrimonio, alla vista della polizia, si è dato alla fuga innescando un inseguimento durante il quale ha tentato di disfarsi dei 10 grammi di cocaina che aveva con sé.
Un inseguimento che si è protratto per una centinaia di metri e terminato quando Cuccaro è stato bloccato dagli agenti, nonostante un capannello di parenti ed astanti avessero tentato di coprirne la fuga ed ostacolare l’arresto.
Nelle ore immediatamente successive all’accaduto, il lavoro degli inquirenti è incentrato ad identificare le persone che hanno cercato di impedire l’arresto del giovane rampollo del clan Cuccaro.
Un episodio che, per diverse ragioni, assume notevole rilevanza nella ricostruzione dello scenario camorristico barrese.
Quello dei Cuccaro risulta il clan egemone, in virtù dell’alleanza con gli Aprea, Adinolfi ed Alberto. Un sodalizio criminale consolidato dalle alleanze, ma anche dall’indebolimento dei rivali dei clan Abrunzo, Amodio, Valda, in seguito agli arresti maturati dal pentimento di alcune figure di spicco che hanno fatto scattare le manette per molti affiliati.
Il ruolo di spessore ricoperto dal 27enne arrestato, sancisce che anche il clan Cuccaro è andato incontro al “ricambio generazionale” che ha ridisegnato l’assetto organizzativo di molti clan e che ha portato i giovani a sedere nella cabina di regia.