Un fulmine a ciel sereno, quello che si è abbattuto sul Lotto O di Ponticelli, rione che accoglie imponenti agglomerati di alloggi di proprietà del Comune di Napoli e tristemente noto per omicidi e fatti di camorra.
Qualche settimana fa, infatti, le madri dei bambini che frequentano l’asilo nido del rione hanno appreso che il progetto finanziato con i fondi PAC è in dirittura d’arrivo. L’unico dato certo è che il nido resterà aperto e funzionante fino al 30 giugno 2017.
Cosa accadrà dopo? Nessuno, finora, né da Palazzo San Giacomo né dagli uffici della VI Municipalità, è stato in grado di chiarirlo in maniera esaustiva. Nessuno sa quale futuro si prospetta, non solo per quella struttura, ma per le sorti dell’intero rione.
A spiegare quale sia l’importanza ricoperta dall’asilo nido, in chiave educativa e di riqualifica del territorio sono le stesse madri dei bambini che frequentano la struttura che, per scongiurare il rischio che il nido venga chiuso, si sono riunite in un comitato ed hanno avviato un’autentica battaglia per far valere i diritti dei loro bambini e rivendicare con ferma condizione l’esigenza di terre in vita un presidio di legalità ed istruzione in un contesto in balia di tutt’altri valori ed ideali:
“Usufruire del nido è un diritto dei bambini, abbiamo lottato tanto per fare in modo che non chiudesse il dicembre scorso, quando fu preso d’assalto dai vandali. Non troviamo giusto che in una zona già degradata si facciano interventi che incrementano sempre più al degrado, perché chiudendo l’asilo accadrebbe esattamente questo. Abbiamo aspettato 20 anni l’apertura di questo nido, adesso ci sembra assurdo dover temere che ci venga portato via. Il compito delle istituzioni è lavorare per migliorare la scuola e non chiuderla per problemi di carattere politico o amministrativo. Chi ne pagherebbe la conseguenze sono i bambini di oggi che saranno gli uomini del domani.”
“È una bella struttura e funziona bene, ci sono delle maestre bravissime e abbiamo bisogno di mandare i bambini a scuola.”
“Se vinciamo questa lotta lo facciamo anche per le educatrici che stanno facendo tanto per i nostri figli. Il nido fa parte di noi e di una battaglia per far migliorare il quartiere.”
“Il nido è un fiore in mezzo al deserto. È una gioia vedere tutti quei bambini, entrare ed uscire, tutti i giorni. È una struttura che ci sta tanto a cuore, perché siamo in una zona di degrado. Perché rovinare una cosa buona, in mezzo a tante cose negative? Il nido mi ha dato tanto e ci ha aiutato tanto. Mi ha permesso di lavorare e le educatrici mi son sempre venute incontro. Mi hanno aiutato tanto, dato che avevo il papà del bambino in carcere e se non ci fossero state loro, per me sarebbe stato un problema serio, perché non avrei saputo a chi lasciare il bambino per andare a lavorare. Oltre a questo, mio figlio, grazie alle ore trascorse al nido è diventato autonomo, ha imparato a mangiare da solo. Ha imparato tante cose che un bambino di un anno e mezzo non sa fare e che può imparare solo in una scuola del genere, grazie al supporto delle insegnanti. Per noi è come una casa, anche se sappiamo che a breve i nostri bambini andranno all’asilo, la struttura servirà ai bambini del futuro. Perché devono rovinare le cose belle? I bambini vanno al nido anche il sabato, escono alle 6 di sera, la struttura è stata aperta fino al 31 luglio e ha riaperto il 3-4 settembre. Grazie al nido, quindi, abbiamo la possibilità di tenere i nostri bambini in un luogo protetto e soprattutto lontano dalla strada.”
“Il nido oltre a essere un’opportunità migliore di crescita per i nostri bimbi è soprattutto il supporto migliore per noi mamme… essere mamme a tempo pieno di 1-2-3 figli comporta molte rinunce, bisogna rinunciare alla carriera, al lavoro, alla libertà individuale, alle passioni, alle amicizie ed ecco che il nido diventa essenziale, perché tale supporto restituisce a noi mamme l’opportunità di essere anche donne e lavoratrici … e soprattutto mamme migliori di figli migliori, poiché solo così non diventeranno creature di mamme depresse, represse e sconfortate. Anche per questa ragione il nido non deve assolutamente chiudere. La VI Municipalità aveva raggiunto un ottimo traguardo con l’apertura dei nidi, non fate sì che questa burocrazia lenta e inerte distrugga tutto ciò e che i nostri nidi, ovvero i nostri supporti essenziali, chiudano.”
“L‘asilo nido non deve chiudere perché come affermano molti pedagogisti, l‘asilo nido ha un aspetto fondamentale nello sviluppo sensoriale e ad interagire con gli altri. Purtroppo non tutti i genitori si possono permettere un istituto privato. Le educatrici sono molto disponibili con i genitori e sono molto attente al benessere dei bambini, fanno tante attività in totale sicurezza e sarebbe un peccato chiudere una struttura così efficiente.”
“Il nido è una seconda casa, un secondo luogo dove poter condividere e confrontarsi con altri bambini su tutto. Le educatrici sono come delle seconde mamme per i nostri piccoli… Si sentono coccolati e a poco alla volta fanno passi da giganti. La scuola è un diritto di tutti i bambini e togliere questa opportunità ai bambini del domani sarebbe una grossa delusione per il nostro quartiere. I nostri figli devono essere una priorità.. io ero molto insicura circa il nido, ma poi ho capito con il passare del tempo e con la fiducia che mi è stata dimostrata dalle educatrici, dalla dirigente e dalle collaboratrici che loro sono pronte ad ascoltare ogni nostro dubbio o insicurezza e a sostenerci ed aiutarci in questo splendido percorso. Ora mi chiedo perché proprio a noi? Perché proprio questo nido?? Siamo già in un quartiere di degrado e abbandono, qualcosa che funziona da fastidio?!?!? IL NIDO NON DEVE ASSOLUTAMENTE CHIUDERE!!!”