L’ennesimo suicidio si è consumato nella notte a Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli.
A decidere di compiere l’estremo gesto, intorno alle 2 di mercoledì 5 aprile, è stato un giovane di 24 anni, Dino, detenuto agli arresti domiciliari.
Il giovane si è tolto la vita impiccandosi sotto casa. Inutile il tempestivo soccorso dei parenti che, immediatamente giunti sul luogo dell’accaduto, hanno tentato di rianimarlo in attesa dell’arrivo del personale del 118 che non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
Una morte, quella di Dino, che ha suscitato non poco sconcerto e che ha notevolmente scosso e sconvolto soprattutto i giovani del quartiere, amici e non del 24enne che cercano di trovare un senso a quel gesto così disperato ed estremo.
Ancora ignote le ragioni che hanno indotto al suicidio il giovane che aggiunge il suo nome ad un elenco in perenne aggiornamento tra le mura della periferia orientale. Dallo scorso agosto ad oggi, quello di Dino, è il quarto caso di suicidio che si accoda a quello di un giovane tossicodipendente impiccatosi nei pressi del Lotto O e un giovane padre di famiglia che, invece, con lo stesso sistema, si tolse la vita nei giardinetti situati nei pressi del parco Conocal. A novembre del 2016, invece, all’interno del Centro commerciale “Le Ginestre” di Volla, il giovane titolare dell’impresa addetta alle pulizie all’interno dello stesso plesso commerciale, si tolse la vita proprio in quella sede.
Stanotte, a questa macabra lista di storie di vite spezzate, si è aggiunto anche il nome di Dino.
Dati che raccontano di un fenomeno in ascesa, soprattutto tra i giovani. Se è pur vero che i primi casi, maturati ad agosto e a settembre del 2016, potrebbero celare un omicidio camuffato in suicidio, il triste epilogo del giovane nel vollese e l’estremo gesto di Dino, non lasciano spazio a dubbi in merito alla natura del decesso.
Dei dati che convergono in una media nazionale di per sé più che allarmante che fa Eco ad una statistica ancora più allarmante, secondo la quale, nel mondo si registra un suicidio ogni 40 secondi, per un totale di quasi un milione di decessi all’anno. È un dato sconvolgente che risulta più elevato rispetto alla somma dei decessi causati da guerre e da omicidi il suicidio è la scenda causa di morte tra i giovani.
Nel 2016, in Italia, 78 giovani di età non superiore ai 19 anni si sono tolti la vita.
Nella maggior parte dei casi, chi ha voluto togliersi la vita, ha scelto di impiccarsi: una soluzione irreversibile che non lascia spazio a ripensamenti o a salvataggi in extremis. È proprio la lucida e disperata consapevolezza di andare incontro alla morte, il dato che suscita maggiore sconcerto.
Depressione, solitudine, disoccupazione, problemi di tossicodipendenza, debiti: queste le principali cause che portano giovani vite a scegliere di morire. Senza dimenticare il peso che, in tale ottica, sta acquisendo il bullismo, soprattutto in chiave adolescenziale.