«Chi aggredisce un medico aggredisce se stesso». E’ questo lo slogan di una campagna di sensibilizzazione ideata e promossa dagli Ordini dei Medici di Napoli e di Bari contro la violenza che, purtroppo, sta diventando abituale in tutti gli ospedali e i presidi sanitari d’Italia. A dare forza alla campagna è una foto molto esplicita che sta già diventando virale sui social: una dottoressa con lo sguardo basso e il volto tumefatto per i colpi subiti.
«Abbiamo deciso di lanciare questa campagna – spiega Silvestro Scotti il leader dei medici partenopei, – perché siamo ormai ad un punto di non ritorno. Ogni giorno leggiamo di aggressioni e atti di violenza nei confronti di colleghi. Il nostro appello è rivolto a tutti, medici e cittadini: sostituite la vostra immagine di copertina sui social e fate sentire così la vostra voce».
Da tempo il presidente Silvestro Scotti si spende a sostegno di questa causa, sua negli anni passati l’iniziativa di portare nei pronto soccorso di frontiera a Napoli pettorine con una grafica che richiamava quella dei giubbotti antiproiettile. «Sono convinto – conclude – che servano anche degli adeguamenti normativi. Il fatto che la vittima sia un medico dovrebbe essere un aggravante nel corso di un procedimento penale. E sarebbe anche il caso che le denunce partissero d’ufficio, esattamente come avviene nel caso che ad essere aggredito sia un pubblico ufficiale. Solo così possiamo sperare di arginare un fenomeno che sta diventando ormai dilagante»