Il carcere come punto di partenza e come generatore di speranza da riversare in un futuro e in una prospettiva di vita nuova.
Una speranza che per le detenute del carcere femminile di Pozzuoli si chiama “Marinella”, l’imprenditore che conferisce il nome ad uno dei capi di alta sartoria più quotati e rinomati del pianeta, metterà a disposizione il suo know-how per dar vita a un laboratorio sartoriale proprio nella casa circondariale femminile puteolana.
Un progetto per il quale il 15 marzo è stato firmato il protocollo d’intesa dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Santi Consolo, dall’amministratore unico della E. Marinella srl, Maurizio Marinella, e dall’amministratore unico della Maumari srl, Dario dal Ver.
Le detenute, per le quali saranno avviati percorsi professionalizzanti, confezioneranno cravatte che saranno date in dotazione alla Polizia penitenziaria. Un quantitativo predefinito sarà usato anche come cadeaux istituzionale. L’azienda di Marinella offrirà personale specializzato per la realizzazione e la supervisione del design del prodotto che sarà realizzato. L’obiettivo è formare le detenute nel settore tessile per permetterne, una volta fuori dall’istituto penitenziario, un reinserimento nella società, ma anche realizzare sensibili economie di spesa.
“Il lavoro penitenziario – ha dichiarato Consolo – va implementato con progetti di qualità e con il sostegno del mondo imprenditoriale esterno. Questa è la strada da seguire, se vogliamo realmente abbattere la recidiva. Il fine pena deve essere il momento in cui la persona riprende in mano la propria vita e sceglie di vivere nella legalità. Il lavoro e la formazione sono strumenti formidabili per il riscatto sociale del singolo e per la sicurezza dell’intera collettività”.
“Era nostro desiderio contribuire concretamente alla sfida della formazione del tessuto sociale disagiato di Napoli, sfida che spero si estenda all’Italia. E’ un onore, come terza generazione dell’azienda E.Marinella che porta il mio nome, poter dare una possibilità a chi è stato meno fortunato di altri”, ha dichiarato Maurizio Marinella.