Nelle prime ore di questa mattina, 7 marzo, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Napoli e del Nucleo Speciale Polizia Valutaria hanno eseguito misure di custodia cautelare e provvedimenti di sequestro patrimoniale nei confronti di sette soggetti.
Si tratta di persone ritenute responsabili, tra l’altro, del reato di corruzione nell’ambito dei rapporti di fornitura di prodotti all’Istituto Nazionale Fondazione Pascale di Napoli.
Lucravano sulle forniture di prodotti per malati terminali di oncologia. Un’accusa gravissima porta agli arresti domiciliari F. I. , un primario del Pascale, direttore della struttura di oncologia chirurgica addominale dell’Istituto di via Semmola, e sua moglie. Sono sette complessivamente le misure cautelari emesse dal Gip di Napoli ed eseguite in queste ore dal Nucleo di polizia tributaria guidata dal colonnello Giovanni Salerno. L’accusa è corruzione. L’inchiesta dei pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, avrebbe accertato che il primario affidava a trattativa privata la fornitura di materiale oncologico – puntando sulla classificazione di prodotti “unici e infungibili” – che in realtà veniva prodotto da terzi, ma distribuito da una società riconducibile alla moglie del medico, il quale, stando all’impianto accusatorio, avrebbe ottenuto dall’operazione un “ricavo notevole” in termini percentuali. Arrestati anche personaggi dell’azienda di fornitura dei prodotti che servivano per il trattamento del tumore al fegato.