Napoli cerca di far collaborare innovazione e tradizione.
Dai segreti infinitamente piccoli del corpo umano a quelli vasti e in gran parte insondati dell’universo che scorgiamo alzando gli occhi. La Città della Scienza di Napoli oggi festeggia due aperture: “Corporea”, il primo museo interattivo europeo dedicato al corpo umano; e il “Dome/3D”, il più grande planetario d’Italia.
La Città della Scienza di Napoli rinasce dalle ceneri, letteralmente. Questo spazio espositivo, ma anche dell’innovazione, fu in parte distrutto da un incendio tre anni fa. E oggi riparte con due iniziative d’eccezione: “Corporea” e “Dome3D”. Due viaggi, nella macchina perfetta del nostro organismo e tra stelle e pianeti dello spazio, per conoscere, sperimentare, divertirsi e imparare. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: “La Regione ha investito quasi venti milioni di euro per realizzare ‘Corporea’, un museo interattivo veramente affascinante. C’è dunque uno sforzo straordinario della Regione per valorizzare la Città della Scienza nel contesto di una valorizzazione straordinaria di Bagnoli per la quale, anche per il nostro intervento, abbiamo strappato 270 milioni di euro dal precedente governo. Dunque, abbiamo nelle mani davvero una possibilità straordinaria di realizzare un intervento strutturale, cioè decisivo, per la crescita di Napoli e della Campania”.
La Città della Scienza è anche un modo per attrarre talenti, ricercatori, ma anche tanti giovani. Insomma Napoli punta sulle sue potenzialità. Il direttore della Fondazione Città della Scienza, Luigi Amodio, parla della mostra Corporea:
“È un edificio di circa cinquemila metri quadri. I primi tre livelli – noi siamo al piano terra – ospiteranno la parte espositiva, quindi le mostre dedicate al corpo umano, alla salute e alla prevenzione. Il quarto piano sarà dedicato invece ad un incubatore per piccole start-up nel campo del settore biomedicale e infine l’ultimo livello – il quinto da cui devo dire si gode una straordinaria vista sul Golfo di Pozzuoli – ospiterà invece un’area per mostre temporanee ed eventi”.
E poi dal 19 marzo ci sarà il “Planetario Dome3D”, 20 metri di diametro e oltre 120 posti a sedere, per uno spazio immersivo pensato per spettacoli dedicati all’astronomia e a spettacoli didattici su salute e medicina. Tutta la città è stata coinvolta: oltre 400.000 tra cittadini, scuole, aziende, comunità locali hanno fatto a gara per donare piccoli contributi, per un totale circa 2 mln di euro. Il presidente della Fondazione Giuseppe Silvestrini: “La Città della Scienza è nata nel 1987, quindi ha circa 30 anni. Da allora non è mai morta: è stata colpita, è stata ferita, ma ha la pelle dura. Questa è la casa della gente curiosa”.