Malattie infettive, la Campania è ad alto rischio e l’offerta “carente” dei centri vaccinali rende la situazione ancor più preoccupante. «In Campania la situazione desta preoccupazione, a Napoli ci sono stati 157 casi di morbillo – dice Maria Triassi, presidente della Commissione regionale vaccini -, un indicatore da non sottovalutare, come commissione vaccini stiamo provando ad aumentare il numero di centri vaccinali. Per ora sono pochi e questo disincentiva i genitori alla vaccinazione. Aprendo i centri 5 giorni di mattina e almeno due al pomeriggio, si potrebbe alzare la soglia delle coperture vaccinali».
L’uso di farmaci innovativi e il varo, ormai imminente, di un Piano contro la resistenza agli antibiotici, oltre a quello nazionale 2017/19 – già approvato a inizio anno – di prevenzione nazionale sui vaccini. Sono queste le armi che in Campania – e nel resto del Paese – verranno messe in campo contro l’emergenza malattie infettive, di origine batterica e virale. Dall’influenza (5 milioni di italiani colpiti), le polmoniti come conseguenza dell’influenza, poi meningiti, Herpes Zoster. Epatiti B e C, oltre alle infezioni batteriche ultraresistenti, che provocano alla morte del 7-10% dei pazienti. Infine, il papillomavirus, che può causare tumori anogenitali. Malattie infettive che avanzano proprio per la flessione delle coperture vaccinali, e alcune finite addirittura sotto alla soglia di sicurezza del 95%. Maria Triassi sottolinea anche la resistenza agli antibiotici, uno dei grandi problemi relativi alle malattie infettive (4 mln di infezioni che generano 37 mila decessi annui). Il ricorso agli antibiotici aumenta le resistenze, ci vuole una grande campagna di informazione, fermare l’autoprescrizione, incidere sul ruolo dei medici di medicina generale».
Un tema quanto mai attuale, al punto che altri esperti di livello nazionale ne hanno discusso a Roma nel corso del convegno AHEAD – Achieving Health through Anti-infective Defense – promosso da Msd Italia, con il coinvolgimento di istituzioni (come Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità), autorità regolatorie, associazioni pazienti e clinici. Durante il convegno romano sulla patologie di carattere infettivo, è emerso che entro il 2050 l’antibiotico-resistenza sarà la prima causa di morte al mondo, con 10 milioni di decessi annui. E si è discusso anche dell’epatite C, l’HCV, epidemia mondiale da 180 milioni di persone con l’Italia avanti a tutti in Europa, con un milione di portatori del virus. E se l’Italia si segnala per grande capacità di risposta e innovazione di fronte all’avanzamento delle malattie infettive il prossimo passo concordato nel convegno è l’applicazione uniforme del nuovo Piano di prevenzione vaccinale in tutte le regioni, assicurando a tutti i cittadini l’accesso equo ai vaccini.