“A chi figli, a chi figliastri“ è il detto napoletano, di cui tutti conoscono il significato.” Inizia così il post pubblicato su facebook qualche ora fa da Ciro Scarciello, il salumiere della Duchesca diventato celebre in seguito alle dichiarazioni rilasciate ai microfoni di “Chi l’ha visto?”.
In seguito alla sparatoria che ha inaugurato il 2017 sotto il profilo criminale, insorta per punire “la ribellione” degli ambulanti extracomunitari del mercato della Maddalena, nell’ambito della quale è stata raggiunta da un proiettile ad un piede anche una bambina di 10 anni, il salumiere Scarciello puntò duramente il dito contro lo Stato, denunciando una serie di clamorose irregolarità che da tempo immemore si verificano lungo una strada che accoglie uno dei mercati più antichi e rinomati della città.
Sono trascorsi ormai quasi due mesi da quello sfogo che fece indignare tutta l’Italia e innescò una viva mobilitazione da parte dei cittadini che, da allora, continuano a manifestare stima e vicinanza al salumiere, ma una risposta concreta da parte delle istituzioni tarda ad arrivare.
“Stamattina il sindaco, è andato in visita da poppella alla sanità, portando la sua solidarietà. – si legge ancora nel post pubblicato da Scarciello – Ha rilasciato alla repubblica questa dichiarazione: “Chi si espone e lavora con coraggio per restare nel suo quartiere e renderlo più forte, non dev’essere lasciato solo”.
La mia osservazione, ed il mio rammarico, non riguarda di certo ciro poppella, al quale abbiamo già scritto con Luigi Leonardi ed andremo insieme a portargli un panino giovedì pomeriggio ed a fare rete.
Il mio rammarico va a tutte quelle chiacchiere che da più di un mese il comune mi rifila promettendomi vicinanza e solidarietà.
Io sono un uomo onesto, ho sempre lavorato, devo ritenermi sfortunato o immeritevole di solidarietà da parte del sindaco della mia città perché non sono stato vittima di spari? Perché ho denunciato uno stato di degrado sotto gli occhi di tutti, riconducibile alla permissività dello stato stesso?
La mia domanda è perché a lui si ed a me neanche una telefonata.
Tra non molto chiuderò, e se non fosse stato per la solidarietà delle persone perbene, avrei già chiuso.
Vorrei una risposta, e la vorrei proprio dalle istituzioni che a distanza di più di un mese, latitano ancora.
Sono figlio anche io di questa città, perché devo esser trattato da figliastro?
Perché devo andar via dal mio quartiere senza neanche una vicinanza da chi verso i senegalesi, ha mostrato più di una solidarietà?
Perché? Perché?”
Giungerà mai una risposta CONCRETA alle domande che, da due mesi, Ciro Scarciello sta ponendo alle istituzioni?