Una notte tanto insolita quanto concitata per gli abitanti del centro storico di Napoli. A destare tanto clamore è la performance piuttosto insolita del cantante neomelodico Antonio Borrelli in arte Topolino che – secondo quanto riferito da Repubblica – si è esibito affacciato al balcone della sua abitazione nel centro storico partenopeo con tanto di amplificatori.
Alcuni turisti pare che abbiano apprezzato la performance, mentre i residenti in zona hanno recepito tutt’altro che di buon grado quel live-show, tant’è vero che hanno allertato i carabinieri.
I militari sono arrivati martedì 21 febbraio alle due del pomeriggio, quando Antonio Borrelli, 60 anni, detto “Topolino”, stava cominciando a cantare al microfono brani napoletani come “Malafemmena”. Appena li ha visti arrivare, ha smontato la “seggia aerea” dalla quale si esibisce e si è ritirato in casa. Già due giorni prima, domenica 19 febbraio, era stato denunciato dai vigili.
I residenti della zona si sono infatti riuniti in un Comitato per la quiete pubblica presieduto dall’avvocato Gennaro Esposito e hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, la misurazione dei decibel e l’inibizione dello spettacolo non autorizzato.
Anche perché, sostiene un inquilino del palazzo di Borrelli, “ormai non è più un inconveniente limitato al nostro condominio. L’eco si sente a 400 metri. Il centro antico è un posto meraviglioso ma ci vogliono regole, non dico di vietare la “posteggia da casa propria”, è anche una cosa simpatica, apprezziamo la vitalità di Napoli, ma bisogna anche pensare a quelli che in città ci vivono”.
Topolino era un uomo del clan Giuliano, nonché spalla del boss Luigi. Quando il boss camminava per strada, il compito di Tonino era quello di portargli la pistola.
Nel 2007 Borrelli fu accusato qui di associazione camorristica e di aver gestito una piazza della droga nel centro storico fino al 2003.
Topolino viene condotto nel carcere di Secondigliano il 20 marzo 2007: il processo non è ancora iniziato, ma deve rimanere recluso perché può reiterare il reato.
Cantante neomelodico di professione, secondo quanto affermato da Guglielmo Giuliano, Topolino non solo avrebbe «fatto giuramento» di affiliazione al clan, ma si sarebbe occupato di spaccio di droga in un ambiente ben preciso: «Vendeva presso cantanti neomelodici – è il racconto del pentito – aveva molte conoscenze in questo campo».
Spesso, assicura il collaboratore di giustizia, gli artisti che partecipavano alle feste o a cerimonie non venivano pagati con denaro, ma con droga per consumo personale. «Ciò vale anche per comici, cabarettisti, presentatori», dice Giuliano.
Il pentito parla di malavitosi che, negli anni ’90, si incontravano per discutere confondendosi nei corridoi di alcuni ospedali, come Nuovo Pellegrini e Ascalesi, per eludere le forze dell’ordine.
La serenata dal balcone proposta di recente dal cantante, in verità, è un fenomeno che va avanti da qualche mese. Lo scorso novembre, infatti, il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il conduttore della Radiazza Gianni Simioli, hanno raccontato la sua iniziativa, spiegando che in via dei Tribunali è nato “‘o balcone da canzone”: la posteggia fatta direttamente dal balcone di casa.
‘O balcone da canzone: questo il nome attribuito all’idea di Tonino Borrelli, detto Topolino, che, approfittando del fatto di avere un balcone che affaccia sui decumani, ha pensato di sfruttare la sua passione per la musica creando la posteggia al balcone.
Il cantante si esibisce dal balcone di casa, interpretando canzoni classiche napoletane e intrattenendo così i turisti e i napoletani che lo ricompensano con qualche spicciolo nel paniere.