Brutta avventura per il presidente del Verona Setti e i dirigenti Toni e Barresi, aggrediti da un gruppo di tifosi facinorosi mentre stavano raggiungendo lo stadio Partenio in auto per seguire il match della 25a giornata di Serie B. Gli aggressori hanno riconosciuto il patron dell’Hellas e, dopo insulti e minacce, hanno danneggiato l’auto. Visibilmente scosso, Setti si è recato in Questura per denunciare l’accaduto.
Secondo una prima ricostruzione, gli aggressori hanno assalito la macchina del presidente, sfondando i vetri con calci e pugni, lanciando insulti e minacce. Il massimo dirigente scaligero, che era in compagnia dei dirigenti Luca Toni e Francesco Barresi, ha resistito all’aggressione e si è poi recato in Questura per denunciare l’accaduto.
L’Hellas Verona ha emesso un comunicato in merito all’aggressione al presidente Setti.
“L’Hellas Verona FC condanna con forza il gesto vile ed intimidatorio compiuto da ignoti che, durante il tragitto che separa l’albergo, dove alloggiava la squadra, dal ‘Partenio’ di Avellino, in seguito ad un vero è proprio agguato hanno accerchiato e danneggiato l’auto sulla quale viaggiavano il Presidente gialloblù, Maurizio Setti, il Direttore Operativo, Francesco Barresi, Luca Toni e un’altra persona diretti allo stadio per assistere ad Avellino-Hellas Verona. Nonostante l’aggressione ed i danni alla vettura, solo grazie ai pronti riflessi del conducente sono conseguiti apparentemente limitati danni fisici per gli occupanti che verranno comunque valutati nella loro entità solo nelle prossime ore. Episodio deplorevole per quella che dovrebbe essere una giornata di sport ma che invece ha rischiato di trasformarsi in un dramma. L’Hellas Verona FC comunica inoltre che affiderà immediatamente al proprio legale ogni azione a tutela dei propri diritti nonché sporgendo formale denuncia querela avanti le autorità competenti affinché vengano avviate immediate indagini e conseguentemente presa ogni ferma decisione punitiva nei confronti dei responsabili”.
Ai microfoni di Sky Sport, Luca Toni ricostruisce l’aggressione subita ad Avellino. “Episodio molto brutto. Eravamo in macchina e stavamo andando allo stadio. Eravamo in 5: guidava un mio amico e di fianco a lui c’era il presidente Setti che aveva una sciarpa un po’ gialla e un po’ blu, ma non del Verona. Mentre eravamo incolonnati, è passato un ragazzo e senz’altro ci ha identificato come dei tifosi dell’Hellas. Quando siamo arrivati in una rotonda, senz’altro hanno riconosciuto l’auto e ci hanno aggredito pensando che eravamo dei tifosi avversari. Non credo che ci abbiano identificato come dei dirigenti del club. Siamo stati accerchiati da una quindicina di persone che hanno dato pugni e calci alla macchina, sfondando il vetro a fianco del presidente – ha spiegato l’ex bomber – Il mio amico è stato molto bravo a guidare, perché pur accerchiati ha trovato comunque una via di fuga. Nel frattempo, dal vetro che era rotto, ci hanno tirato una bottiglia di birra che ha colpito il presidente fortunatamente solo sullo stomaco e non in viso o da un’altra parte. Abbiamo avuto molta paura, ma meno male che il mio amico ha avuto l’abilità nella guida per divincolarsi. Dispiace molto, perché a 20 metri da noi c’erano degli agenti di polizia che si sono girati e non hanno fatto nulla. Questa è un’altra cosa molto grave. L’ho detto anche alla Digos. Pensavamo di essere almeno un po’ protetti, ed invece…”.
“Avellino condanna fermamente l’aggressione perpetrata ai danni dei dirigenti dell’Hellas Verona prima della gara, nel tragitto che conduce allo stadio Partenio-Lombardi. Un gesto vile, da parte di ignoti, che rovina una giornata di sport e che deve far riflettere tutti. Il presidente Walter Taccone, il presidente onorario Michele Gubitosa, i dirigenti biancoverdi, amareggiati e sorpresi dall’accaduto, hanno subito mostrato concreta e sincera solidarietà nei confronti dei dirigenti scaligeri, sin dal loro arrivo allo stadio. Questa società, nel rimarcare in modo netto la propria condanna in merito a quanto accaduto, prende altresì le distanze dal violento episodio che mina la filosofia di assoluta sportività del club e che non rappresenta minimamente lo spirito e l’identità degli sportivi irpini. Un’aggressione da parte di violenti che nulla hanno a che fare con la sana tifoseria biancoverde, che si è sempre distinta per un comportamento civile e corretto, esprimendo valori di fedeltà, sportività e lealtà che non possono essere intaccati da questi atti di teppismo”.