Era uno dei simboli incontrastati del potere camorristico, oltre che l’emblema dell’emulazione della finzione cinematografica in ambito malavitoso. Prima di Gomorra, prima dei baby-boss, quando l’idolo degli aspiranti boss era Tony Montana, il celebre protagonista di Scarface. La sua villa, emblema di potere, sfarzo e ricchezza, fu fedelmente riprodotta dal boss dei casalesi Walter Schiavone.
Oggi, quella villa, dapprima confiscata, rinasce in tutt’altra e ben più edificante veste.
Si è svolta a Casal di Principe la cerimonia per la fine dei lavori di riqualificazione della villa in stile “Scarface” edificata da Walter Schiavone, fratello del capoclan dei Casalesi Francesco Sandokan Schiavone, che dopo la confisca e l’acquisizione da parte del Comune diventerà entro due mesi un centro sportivo e riabilitativo gestito dall’Asl di Caserta per ragazzi affetti da disagio mentale. Le opere sono state finanziate per 1,3 milioni di euro dalla Regione Campania e sono state realizzate grazie ad un accordo di programma che Agrorinasce, consorzio comunale che gestisce 160 beni confiscati nel Casertano, ha firmato con la Seconda Università degli Studi di Napoli (oggi “Università della Campania Luigi Vanvitelli”), che ha realizzato il progetto di riqualificazione, il Comune di Casal di Principe, la prefettura di Caserta e l’Asl. Hanno partecipato numerosi magistrati, tra cui il Procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti.