Accolto da un bagno di folla, Maradona ha ricevuto da Napoli la prevedibile e calorosissima accoglienza che i tifosi tributano puntualmente all’indiscusso Re, eletto a furor di popolo.
L’amore reciproco tra i napoletani e Diego è un qualcosa di indescrivibile che non viene minimamente scalfito dal tempo.
Maradona approda all’hotel Vesuvio sul lungomare Caracciolo intorno alle 22 di sabato 15 gennaio, ha la mano sul cuore e gli occhi che sprizzano gioia.
Come sempre ha fatto di testa sua, dribblando appuntamenti, zigzagando tra annunci di probabile arrivi puntualmente saltati.
Un centinaio di persone è lì ad attenderlo e il freddo del lungomare non li fa arretrare di un centimetro.
Lui scende dall’auto e saluta con la mano, la solleva rapido verso la folla che lo acclama, davvero come un Re. Diego si sbatte la mano sul cuore, quattro, cinque, sei volte. «Vi amo» ripete.
I tifosi gridano «ho visto Maradona e innamorato son», lui li guarda e gli parte un grande sorriso che è una smorfia. Scena di straordinario amore.
Dentro l’hotel Vesuvio ci sono i responsabili dell’organizzazione dello spettacolo di Siani ad attenderlo: tutti si avvicinano a lui, cercano di strappargli un selfie.
Diego è stanco: «Sono felice di essere qui, ogni volta che posso ho bisogno di risentire l’amore di Napoli», spiega alla folla di persone armate di badge che si aggirano nella hall.
Al suo fianco, inseparabili, la moglie Rocio Oliva, il figlio Diego junior, il fratello Hugo e il suo assistente personale Stefano Ceci.
Dopo meno di un’ora dal suo arrivo ritorna giù nella hall: «Non ce la faccio a non uscire a salutarli, questa gente per me è energia pura, non posso stare lontano da loro».
E allora, si riaffaccia sul lungomare, esce dall’hotel e fa uno show di gesti: torna a battersi il pugno sul cuore.
A ripetizione. Per una decina di volte.
Poi si mette con le mani giunte, come se fosse in adorazione davanti ai tifosi, alza gli occhi al cielo come per ringraziare Dio per avergli di tutto questa amore.
Il Re di Napoli è tornato a casa.