Il 2017 è ormai alle porte e le ore che ci separano dal nuovo anno sono prettamente dedicate a bilanci, auguri, sogni ed aspettative da investire nei 365 giorni ai quali ci accingiamo ad andare incontro.
Il momento storico che sta vivendo la nostra nazione, non lascia molto spazio all’ottimismo, soprattutto nelle regioni meridionali. I segnali che arrivano dalla politica sono ancor meno incoraggianti, soprattutto per i giovani che continuano a sbarcare all’estero in cerca di una collocazione lavorativa dignitosa.
Una migrazione di massa che preoccupa e rischia di impoverire la nostra terra del bene primario necessario per rifondare la ripartenza: i giovani.
Ne è consapevole il maestro pizzaiolo Maurizio Ferrillo, un giovane che coltivava il sogno di fare il pizzaiolo, partito dal gradino più basso e oggi proprietario del locale in cui ha iniziato a muovere i primi passi, al quale di recente ha voluto dare il suo nome per consolidare il forte senso d’appartenenza che lo lega a quelle mura che hanno accolto la sua crescita, umana e professionale: Pizzazzà in via Caravaggio al Vomero è così diventata la pizzeria Ferrillo. Consapevole del momento delicato che i nostri giovani stanno attraversando, il maestro Ferrillo ha voluto rivolgere a loro l’ultimo pensiero del 2016:
“Cari napoletani e non,
Fratelli e sorelle, vicini e lontani, stiamo per salutare un anno difficile per la maggior parte delle persone che devono battagliare per vivere.
Il mio pensiero va soprattutto ai giovani, costretti a volare via in cerca di fortuna. A quelli che hanno perso la vita negli attentati, perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché il nostro Paese non è stato in grado di garantirgli un “posto giusto”. A quelli che trascorreranno il capodanno lontano dalle famiglie, perché lavorano all’estero e devono fingere che questo non gli pesi, per non mortificare i loro cari. A quelli che hanno scelto di restare, sperando di trovare una collocazione lavorativa e per ora non hanno nemmeno i soldi per comprare una bottiglia di spumante. A quelli che macinano delusione, rabbia, sacrifici, rinunce, porte sbattute in faccia, possibilità negate e rospi da ingoiare e che dopo tanti sacrifici per laurearsi, si ritrovano seduti dietro il pc di un call center.
Non smettete mai di credere in voi stessi, ogni epoca ha e avrà i suoi momenti di crisi e delle problematiche che non consentiranno di garantire lavoro per tutti. Vedetela e vivetela come una selezione naturale, necessaria per permettervi di misurarvi con i vostri limiti e le vostre ambizioni. Ve lo dice uno che è partito da zero, o meglio, dal forte desiderio di diventare un bravo pizzaiolo: ho iniziato la gavetta tra le mura del locale che oggi porta il mio nome e questa, per me, rappresenta la vittoria più grande. Non sento di essere arrivato al traguardo, questo forse è stato e sarà sempre il mio punto di forza: l’umiltà che mi ha portato sempre a chiedere qualcosa in più a me stesso, per migliorarmi, crescere, maturare esperienza ed affinare il mio sapere.
Al 2016 sarò sempre legato perché lo ricorderò come l’anno che in qualche modo ha sancito la mia consacrazione professionale, avviando un nuovo percorso: la pizzeria Pizzazzà di via Caravaggio a Napoli, il locale in cui ha avuto inizio la mia carriera e che ho poi rilevato, oggi, porta il mio nome, “pizzeria Ferrillo”. Un motivo di grande orgoglio che mi auguro consegni a voi giovani una speranza concreta. Tutte le volte che vi capiterà di guardare il mio logo, mi piacerebbe che vi consegnasse una speranza concreta: “se Maurizio ce l’ha fatta con le sue forze, posso farcela anche io, ma devo credere in me stesso.”
Auguro un felice e sereno 2017 a tutti, con la speranza che tutti i sogni, piccoli e grandi, possano essere realizzati.”