Giuseppe Piccolo, era un ragazzo di 14 anni, frequentava la terza media ed era un giovane tranquillo di buona famiglia. Il papà lavora presso un’officina meccanica.
Era il 27 marzo 1991: l’ultimo giorno di scuola prima delle tanto attese vacanze pasquali che Giuseppe aspettava con ansia. Quel giorno, tornato da scuola, dopo un pranzo veloce, raggiunse i suoi amici con il motorino. Giunto nella piazza di Cercola, si ferma a chiacchierare con gli amici.
Nel frattempo, nella stessa piazza insorge una lite per motivi di viabilità che sfocia in una sparatoria. In prossimità del monumento ai caduti, staziona un gruppo di camorristi. Dal gruppo si staccano due uomini che, pistola alla mano, aggrediscono altri due malviventi, dando luogo a un conflitto a fuoco. Molti i proiettili esplosi. Uno di questi colpisce all’occhio destro Giuseppe.
Trasportato all’ospedale Loreto di via Marina, viene subito giudicato clinicamente morto.
Per decisione dei suoi genitori, a Giuseppe vengono prelevati gli organi.
Giuseppe Piccolo è stato riconosciuto vittima innocente della criminalità organizzata dal Ministero dell’Interno.
Quest’oggi, Cercola ha ricordato Giuseppe “portando in campo” la manifestazione “Un calcio all’indifferenza” in memoria del 14enne vittima innocente della criminalità. Una mattinata di sport e legalità svoltasi presso il Palazzetto dello sport di Cercola, alla presenza di amici e familiari di Giuseppe Piccolo. A scendere in campo, la squadra del Comune di Cercola contro gli amici di Giuseppe.
Hanno partecipato alla manifestazione le scuole Antonio Custra di Cercola e De Luca Picione di Caravita che si sono esibite in cori e balli, le associazioni Libera e Misner di Sant’Anastasia e rappresentanti dell’arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato di Ponticelli e il Sindaco di Sant’Anastasia.