Felice D’Ausilio, ritenuto reggente dell’omonimo clan attivo alla periferia occidentale è stato catturato durante la giornata di oggi, 19 dicembre, dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.
Felice, figlio di Domenico D’Ausilio, detto Mimì ‘o sfregiato, condannato all’ergastolo e detenuto in regime di 41 bis, era evaso nel maggio scorso quando, dopo un permesso premio, non era più rientrato nel carcere di Tempio Pausini.
D’Ausilio è stato individuato in un appartamento di via Barco a Marano di Napoli: prima dell’irruzione dei militari ha tentato la fuga da una finestra sul retro della casa, risalendo poi per una scarpata. L’operazione si è svolta con l’ausilio di un elicottero dell’Arma. Nell’appartamento c’era anche una cinquantenne di Qualiano che provvedeva alle necessità domestiche. Un’imposizione del pizzo particolare, a delle grosse attività imprenditoriali: dalla ristorazione nella conca di Agnano all’ormeggio imbarcazioni da diporto a Nisida. Sull’ingente richiesta di pizzo, secondo quanto appreso dalle forze dell’ordine, c’era proprio la firma di colui che era ritenuto essere l’attuale reggente del clan D’Ausilio: Felice “Feliciello” D’Ausilio. Il 36enne, come detto, era evaso dal carcere di Nuchis in Sardegna in cui era detenuto. In assenza di suo padre, il “vecchio” capo, le redini di uno dei clan più potenti dell’area flegrea sarebbero state prese proprio da Feliciello che, nonostante la latitanza, ha serrato le fila della cosca sferrando diverse offensive agli storici rivali dei Giannelli. Nel corso delle indagini, i militari dell’arma hanno accertato che dopo l’arresto dei vertici del clan, operazione che aveva scompaginato il gruppo criminale, la cosca si stava riorganizzando proprio a seguito dell’evasione di Felice D’Ausilio.
Sarebbe stato proprio Feliciello a pianificare l’assassinio di Gaetano Arrigo, un 40enne che faceva il parcheggiatore abusivo in una zona controllata dal presunto clan riconducibile ad Alessandro Giannelli, ritenuto scissionista dei D’Ausilio. Piazze di spaccio, estorsioni e appalti, questi i business milionari al centro della contesa.