Si chiama “Santa Maria” proprio come la celeberrima terza caravella di Cristoforo Colombo, una delle ultime creazioni del maestro pizzaiolo Maurizio Ferrillo della pizzeria Ferrillo di via Caravaggio ed è un mix di sapori che sfida anche i palati più esigenti.
Impossibile resistere o storcere il naso al cospetto di un’autentica primizia che entra di diritto non solo tra le pizze gourmet più gustose ideate dal maestro Ferrillo, ma nella hit delle più meritevoli di menzione dell’intera scena partenopea: sbriciolato di Chianina, cipolle di Tropea caramellate, patate al forno in salsa barbecue, pancetta e fior di latte di Agerola.
Siamo, ormai, abituati a vederci proporre pizze che si discostano abbondantemente dal concept tradizionale alla base della classica e intramontabile Margherita, per proporre primizie ricercatissime e sopraffini abbinamenti di sapori da fare invidia all’alta cucina. Un trend che testimonia la capacità di molti autorevoli ed eclettici interpreti della tradizione culinaria più rinomata e celebre al mondo, di coniugare il vecchio al nuovo, senza esagerare, ma senza aver paura di osare quando l’intuizione è quella giusta e merita di essere assaporata, come nel caso della “Santa Maria” di Maurizio Ferrillo.
Una pizza che rappresenta un inno alle prelibatezze più sopraffine della nostra terra, cibi di alta qualità selezionati con scrupolosa meticolosità ed abbinati con amorevole premura: il risultato finale è un autentico viaggio multisensoriale tra colori e sapori, diversi, contrastanti, ma perfettamente abbinati tra loro in una sinfonia di piacere che non rappresenta un peccato di gola, piuttosto, il vero sacrilegio è negarsi il piacere di concedersi un appuntamento imperdibile con il “buon gusto”.