Una madre ha aggredito un’insegnante, rea di aver richiamato suo figlio. È accaduto in una scuola media di Torre del Greco, durante la mattina del 15 dicembre, quando la donna si è presentata in classe e ha chiesto di parlare con l’insegnante, in virtù del richiamo impartito al figlio il giorno precedente.
Quando l’insegnante ha raggiunto la donna, quest’ultima l’ha aggredita.
L’insegnante è stata quindi trasportata in ospedale per essere medicata e di qui al Comando stazione carabinieri di Torre del Greco, dove ha sporto denuncia. I militari hanno rintracciato la donna e l’hanno denunciata.
Una vicenda che accende i riflettori su una delle questioni cruciali in chiave educativa: il cattivo esempio dei genitori.
Un aspetto che penalizza fortemente la battaglia di tanti genitori di bambini vittime di episodi di bullismo che, quando provano a relazionarsi con i genitori dei bulli, si schiantano contro un severo muro di violenza. Minacce, pestaggi: questo il verbo che anche gli adulti rilanciano.
Le insegnanti, pertanto, si trovano troppo spesso, a ricoprire un ruolo scomodo: sentono di avere le mani legate, perché, come dimostra quanto accaduto a Torre del Greco, molto spesso, i loro richiami rivolti “ai figli sbagliati” le espongono a un pericolo effettivo.
Un tempo, la figura dell’insegnante era temuta e rispettata, oggigiorno, l’educazione e le buone maniere stanno pericolosamente lasciando il posto alla legge del più forte.
I banchi di scuola rischiano di diventare palestre per aspiranti criminali, tra i cui banchi affinano modi, toni, tecniche e indole rigorosamente violenti.