Spaghetti alle vongole: il piatto immancabile sulle tavole degli italiani la sera della vigilia di Natale e del cenone di capodanno e, come puntualmente accade in procinto del Natale, impazzendo i controlli a tappeto ed è allarme in tutto il territorio italiano, ma in particolare a Napoli, in seguito della diramazione di un comunicato da parte del sistema di allerta europeo per la sicurezza alimentare.
Il Rasff ha informato della presenza del batterio Escherichia Coli in vongole veraci surgelate. La notizia è stata diffusa attraverso un documento sugli alimenti a rischio consentendo di ritirare prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica in poco tempo attraverso la condivisione delle informazioni tra stati membri.
Il batterio Escherichia Coli è particolarmente dannoso per il sistema digerente e può provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea e vomito.
Le forze dell’ordine sono impegnate in operazione di verifica e di sequestro di alimenti a rischio o senza tracciabilità prevista dalla legge.
Il Rasff ha informato che la tipologia interessata è quella delle vongole Ruditapes Decussatus, le più pregiate, dalla forma allungata e molti cerchi sulla conchiglia. Dato il rischio grave che si corre in seguito alla contaminazione del batterio particolarmente patogeno, si invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale.
Si invita, quindi, a prestare massima attenzione alle vongole veraci perché potrebbero contenere il pericoloso batterio Escherichia Coli. A lanciare l’allarme sul territorio italiano è il RASFF, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare.
Le vongole di Goro, in particolare, nei giorni scorsi erano già state ritirate dal supermercato Conad in via precauzionale “per presunta presenza di Escherichia coli oltre i limiti di legge”. Adesso, sembra che il batterio possa trovarsi anche in altre vongole veraci immesse in Italia.
L’Escherichia coli è un batterio pericoloso presente in acque inquinate da feci e può provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito e affaticamento. Nelle forme più gravi rappresenta una vera e propria insidia sanitaria.
L’Escherichia coli produttore di Shinga-tossine può produrre una tossina in grado di danneggiare in modo grave sia l’apparato digerente, che i reni. L’Escherichia coli produttore di Shinga-tossine causa diarrea, con tracce di sangue, e infezioni alle vie urinarie. Il contagio con questi batteri può avvenire tramite:
- alimenti contaminati, come carne, verdura, latte, succhi;
- alimenti poco cotti, come la carne scongelata;
- acqua contaminata;
- persone infette;
- contatto con animali portatori del batterio.
L’infezione da ischerichia coli può portare a delle complicazioni evolvendosi nella sindrome emolitico-uremica, una patologia che provoca: anemia emolitica microangiopatica: alterazioni della rete, microvascolare, piastrinopenia: ridotto numero di piastrine, insufficienza renale acuta.
Si invitano in particolar modo le donne gravide e affette da diabete a prestare attenzione, nel caso in cui intendano mangiare vongole, in quanto maggiormente esposte al pericolo d’infezione.