Il rione Salicelle di Afragola è una delle tante realtà-ghetto nelle quali ci si può imbattere, tra periferia e provincia di Napoli. Il rione è abitato da 5.552 persone, e la media è abbondantemente al di sotto della soglia di povertà.
Nel solo 2015, il Comune ha distribuito 1037 pacchi alimentari a 187 famiglie e altre 240 hanno fatto domanda di contributo.
Sono invece 258 le famiglie assistite per il sussidio riservato ai detenuti con figli.
Il venerdì, quando in carcere è giornata di colloqui, la scuola è quasi vuota. Le mamme portano i bimbi a trovare il papà. La presenza criminale è sempre molto forte.
Fino a qualche tempo fa, le sentinelle del clan Moccia poste all’imbocco delle due vie di accesso al quartiere, avrebbero impedito l’ingresso delle telecamere e dei giornalisti. Adesso il clan è in disarmo, colpito da una raffica di operazioni di polizia.
Uno dei tanti quartieri isolati dal centro cittadino, il che aiuta il business della camorra ad attecchire più facilmente.
Un quartiere dominato dal degrado, al cui ingresso è riportato il monito “Attenti a quel che fate o auto bruciate”: un avvertimento chiaro ed eloquente.
Bambine che non giocano con le bambole, ma con i loro figli e, non di rado, a 25 anni già nonne, perché quando servono i soldi vengono mandate nei sottoscala dei palazzi a giocare con gli “zii”, gli amici delle madri, che, in cambio di pochi euro, si concedono attimi di riprovevole trasgressione. Madri che vendono l’innocenza delle loro figlie ad uomini che non si fanno alcuno scrupolo ad abusarne.
Il tasso di assenteismo scolastico è tra i più alti d’Italia, in pochi frequentano la scuola, perché stimata essere “inutile”, se quei bambini sono destinati ad intraprendere “la vita di strada”, perché la camorra li vuole ignoranti, così sono più facili da gestire, dominare, comandare e pilotare.
Bambini che vivono un’infanzia violata, privi del diritto di fare le esperienze ei giochi confacenti ai bambini.
Bambini che crescono tra gli orchi, inconsapevoli che la vita può essere tinta di colori diversi rispetto a quelli che rendono tanto cupa la loro normalità. Quei bambini sono condannati e destinati a crescere orchi, a loro volta.
Il 1 luglio del 2015, nel Rione Salicelle, accanto alla chiesa, è stato inaugurato il nuovo commissariato di polizia di Afragola. Un nuovo presidio di legalità in una zona che negli ultimi anni ha visto crescere sensibilmente lo spaccio di droga gestito da chi ha raccolto l’eredità del clan Moccia. Sono tre le basi di spaccio che ogni giorno attirano centinaia di ‘clienti’ anche grazie alla vicinanza dell’Asse Mediano. Un raccordo stradale che rende comodo e agevole lo spaccio di droga in modalità “take away”.
L’altro giorno, la Polizia ha arrestato proprio due giovani pusher, che spacciavano sul pianerottolo di un palazzo, e i familiari si sono radunati davanti al commissariato per inveire contro gli agenti con urla e spintoni contro le vetrate: è successo durante il pomeriggio di ieri, 9 dicembre, nel Rione Salicelle di Afragola. I poliziotti sono stati costretti a intervenire per ristabilire l’ordine. In manette sono finiti il 23enne Simone Volpe e il 18enne Carlo Giuseppe Esposito.