Una sequenza- shock quella che ha portato all’ennesima strage familiare nel Napoletano.
Un uomo ha ucciso moglie e figlio e poi si è suicidato.
Questo è quanto accaduto stamane, 5 dicembre, a Frattaminore. Teatro del duplice omicidio-suicidio l’appartamento in via Liguori 51 in cui viveva la famiglia: l’autore della strage è Gennaro Iovinella, 50 anni. L’uomo ha ucciso la moglie Katia Perrotta, 40 anni, colpendola in testa con un oggetto contundente, forse una statuetta, poi ha soffocato nel lettino il loro bimbo di tre anni ed infine si è impiccato nell’androne del palazzo.
Secondo quanto si è appreso, la coppia era in procinto di separarsi e i contrasti tra i due coniugi erano frequenti. Ad inasprire il rapporto tra i due concorreva anche lo stato di disoccupazione dell’uomo.
Iovinella non ha lasciato alcun biglietto per spiegare le ragioni del suo gesto. A dare l’allarme alla polizia, un vicino di casa, che ha visto il corpo dell’uomo, dato che l’abitazione in cui si è svolta la strage fa parte di un complesso di fabbricati con cortile in comune.
All’esterno del civico 51 di via Liguori, a Frattaminore dove è avvenuto l’omicidio-suicidio si è radunata una folla di persone, amici e vicini della coppia, originaria della vicina Frattamaggiore dove la donna, Katia Perotta, ha lavorato come commessa. Uno dei cognati ha invece un negozio a Frattaminore, nei pressi dell’abitazione dove è avvenuta la tragedia.
La coppia era conosciuta dalla comunità, in quanto, in passato avevano gestito un esercizio commerciale a Frattamaggiore, che però sono stati costretti a chiudere. Un mese fa, la donna si era recata in caserma dai carabinieri per “sfogarsi”, riferiscono alcuni conoscenti, sulla sua situazione familiare, ma non aveva presentato alcuna denuncia. Secondo altri racconti di amici e conoscenti, Iovinella nei mesi scorsi era stato in cura da uno psicoterapeuta.