Iniziano a delinearsi i primi elementi volti a far luce sull’efferato omicidio di Vittorio Materazzo, l’ingegnere ucciso lo scorso lunedì nella zona di Chiaia.
L’esame autoptico, effettuato nell’obitorio del Policlinico di Napoli, ha accertato che all’uomo sono state inferte almeno 35 coltellate, una trentina delle quali andate a segno, le altre attutite dai vestiti. Tanti sono stati i fendenti da cui è stato raggiunto l’ingegnere.
Sul cadavere dell’uomo sono state rinvenute alcune tracce biologiche prelevate dalla Polizia Scientifica, che provvederà a esaminarle nei prossimi giorni, i brandelli di peli e di pelle rinvenuti sotto le unghie della vittima, comprovano che l’uomo ha opposto resistenza e ha lottato per cercare di mettersi in salvo. Il colpo che si è rivelato fatale è giunto dall’ultima coltellata che ha leso la giugulare.
E’ slittato a mercoledì, intanto, il prelievo del Dna di Luca Materazzo, indagato e fratello della vittima. Lunedì la vedova dell’ingegnere, assistita dall’avvocato Luigi Ferrandino, nominerà un consulente di parte in vista dell’esame che ne seguirà. L’autopsia sul cadavere di Materazzo è durata oltre tre ore, dalle 12 alle 15,30.
Per l’uccisione dell’ingegnere Vittorio Materazzo, avvenuta nei giorni scorsi a Napoli, la Procura della Repubblica ha iscritto nel registro degli indagati il fratello Luca.
Fonti investigative fanno notare che si tratta di un atto dovuto in vista degli esami medico legali sul cadavere della vittima che saranno eseguiti nei prossimi giorni. Intanto, gli agenti della squadra mobile della questura di Napoli, su disposizione della Procura, hanno perquisito l’abitazione dell’uomo, attualmente unico indagato per l’omicidio del fratello.