Occasione per un ascolto piacevolissimo, il settimo appuntamento dell’Autunno Musicale 2016 della Nuova Orchestra Scarlatti: domenica 4 dicembre, ore 19.00, Chiesa dei SS. Marcellino e Festo (Napoli, Largo San Marcellino, 10): Liebeslieder-Walzer. Canti d’amore, natura e nostalgia al ritmo di piccoli, irresistibili valzer, squisite miniature musicali in veste cameristica nei due cicli completi di Liebeslieder-Walzer, op. 52 (1869) e op. 65 (1874), per pianoforte a quattro mani e quattro voci miste, di Johannes Brahms, su testi popolari (ungheresi, polacchi, russi) liberamente rielaborati e tradotti dal poeta romantico tedesco G. F. Daumer nella sua raccolta Polydora (1855).
Questo programma deriva da un progetto dal titolo ‘J. Brahms, amore e nostalgia’ nato dalla collaborazione della classe di canto del M.° Filippo Morace (basso) e della classe di pianoforte del M.° Giuseppe Squitieri del Conservatorio ‘G. Martucci’ di Salerno, con il coinvolgimento dei rispettivi allievi: Naomi Rivieccio (soprano), Luana Grieco (contralto), Francesco Cuccia (tenore) e Maria Rosato (pianoforte): tutti interpreti, maestri ed allievi, della serata.
La freschezza dei Lieder popolari che mescola con leggiadria sentimenti e paesaggi, incontra la vena più felice di Brahms, sospesa tra lo spirito di Schubert e quella di Strauss, e ci restituisce tutto il profumo di una Vienna ‘luogo dell’anima’, centro di un mondo che attraversa da Ovest a Est il cuore della Vecchia Europa; tra idilli luminosi e ombre improvvise, ecco forse i più deliziosi capolavori del grande musicista amburghese.
Tra le due raccolte op. 52 e op. 65, il programma prevede i sei Klavierstücke op. 118 (1893), posti qui, come spiegano gli interpreti stessi, a mo’ di “spartiacque che ripropone quasi in forma di ricordo, le passioni, i sentimenti e gli aneliti di un tempo passato”: quattro Intermezzi, una Ballata di selvaggia vitalità, una dolcissima Romanza, pagine pianistiche di un Brahms sessantenne che riepilogano tutte le emozioni e le speranze di una vita (e di un’intera epoca al suo dorato crepuscolo) con un linguaggio straordinariamente libero, concentrato, intimo.