Attentato nel cuore della notte, tra il 26 e il 27 novembre, alla stazione dei carabinieri Corticella, in via San Savino, a Bologna.
Alle 4 è scoppiato un ordigno rudimentale composto da due taniche di benzina con innesco che ha divelto il portone e provocato gravi danni alla struttura, senza sortire feriti.
Il botto è stato udito chiaramente in tutta la zona e, ovviamente, dai carabinieri nelle camerate che sono subito scesi in strada.
Non sono state trovate scritte o rivendicazioni. Al momento tutte le ipotesi rimangono aperte, compresa quella della pista anarchica. Sul posto carabinieri, artificieri e tutti gli alti comandi dell’Arma.
Sul posto è arrivato il ministro Gian Luca Galletti con il comandante regionale generale Adolfo Fischione e il comandante provinciale colonnello Valerio Giardina. “Un attacco vigliacco – ha detto il ministro – esprimo la mia vicinanza ai carabinieri. Se l’obiettivo era rendere più deboli i carabinieri, sappiano che questo è il modo migliore per rendere più forte lo Stato”.
Un attentato che cade poche ore prima della visita del premier Renzi in città. “Non lo so se c’è un collegamento – ha commentato il ministro -. Ad ogni modo, alle 18 la caserma sarà aperta e operativa”.
Una battuta anche del generale Fischione: “Dateci tempo: stiamo lavorando per dare una risposta rapida a quanto accaduto”.
Attraverso una nota, il sindaco Merola ha espresso “la più ferma condanna e la sentita solidarietà ai carabinieri per l’attentato. Le indagini accerteranno chi ha compiuto questo gesto vigliacco, di certo possiamo subito affermare che Bologna non si fa intimidire”.