Violenza sulle donne: a Napoli nasce l’Osservatorio antiviolenza sulle donne promosso da Federsociale e Confcommercio.
In base hai dati registrati, è emerso come sono quasi quattro mila le donne vittima di violenze che, nel periodo dal 2011 al 2015, hanno ricevuto le cure nella rete modenese dei Pronto soccorso; nel 2015 gli accessi sono stati 645 (erano 808 nel 2011), nei cinque anni 3.868. I numeri arrivano dall’Osservatorio dedicato alla violenza sulle donne, un progetto presentato venerdì 18 novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre.
Tra i partecipanti sono intervenuti anche Federico Cafiero De Raho, procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria; Michela Rostan, Commissione Giustizia della Camera dei Deputati; Rosa Praticò, vicepresidente dell’associazione “Mai più violenza infinita”; Elisa Russo, presidente associazione “La forza delle donne” e altre personalità di spicco nella politica napoletana.
“L’Osservatorio Antiviolenza sulle Donne intende promuovere giornate di prevenzione e informazione su tutte le leggi vigenti e su come affrontare il fenomeno della violenza sulle donne – questo è quanto evidenziato da Arianna Cavallo, presidente Terziario Donna – Dobbiamo diventare un punto di riferimento e aiutare a rompere il muro del silenzio, è importante creare una cultura antiviolenza, il messaggio deve arrivare alle scuole”.
“L’esistenza di un osservatorio contro la violenza sulle donne consente di prevenire e affrontare le situazioni in maniera tempestiva. È una rete di persone che dovrà avere orecchie e occhi ovunque, perché bloccare l’escalation di violenza è l’unico modo per restituire parità di dignità a donne e uomini. Un aspetto che dovrebbe interessare non solo bambini e ragazzi, ma soprattutto gli adulti”. Ha aggiunto il magistrato napoletano Federico Cafiero De Raho, procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria.
“Bisogna sempre denunciare i gesti di violenza, già quando avvengono le prime volte – è l’appello che ha rivolto infine Carla Caiazzo, la donna che fu bruciata dall’ex compagno a Pozzuoli mentre era incinta di 8 mesi, in un videomessaggio -. In amore non è possibile che si usi violenza, se accade deve scattare un campanello d’allarme forte. Rivolgersi subito ai centri d’ascolto e alle autorità competenti, parlarne con amici e parenti è d’obbligo. Io sono a metà del mio percorso, è una degenza lunga: le cicatrici psicologiche non andranno più via, per curare quelle sul corpo ho bisogno di fare altri interventi”.