Palermo – “Firmiamo un protocollo che rafforza i doveri di una serie di istituzioni per evitare le infiltrazioni, sapendo che già la legge da’ degli obblighi. Noi mettiamo dei doveri aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla legge”. Queste sono le dichiarazione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in Prefettura a Palermo per la firma del ‘Protocollo di legalità, tra Anas e Prefetture della Sicilia, per la prevenzione di tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici e per la prevenzione delle interferenze illecite.
Tale iniziativa, fortemente voluta da Anas e dal Ministero dell’Interno, col coordinamento del Prefetto di Palermo, prosegue nel solco delle peculiarità adottate in Sicilia con il Protocollo di Legalità “Carlo Alberto Dalla Chiesa” e introduce nuove e più qualificanti forme di controllo anche sotto il profilo normativo.
Per Alfano, insomma, esiste “una moralità del fare che consiste nel realizzare opere pubbliche senza rubare e senza infiltrazioni criminali; ed esiste una immoralità del non fare che consiste nel fare perdere occasioni alla propria terra per paura che ci siano le infiltrazioni e i ladri. Le infiltrazioni vanno evitate, i ladri vanno arrestati e le opere vanno realizzate. Faremo una serie di interventi di prevenzione che servono a garantire che coloro i quali realizzano i lavori siano soggetti veramente puliti”.
«Le clausole del protocollo – ha commentato il presidente di Anas Gian Vittorio Armani – verranno applicate a tutti i lavori di importo superiore ai 250 mila euro e prevedono un rigoroso screening, curato dalle forze dell’ordine, di tutte le imprese coinvolte, sia in qualità di appaltatori che di subappaltatori e subcontraenti».
«Il protocollo di legalità – ha proseguito Armani – recepisce le misure dell’accordo tra il ministero dell’Interno e l’Autorità nazionale anticorruzione finalizzate al contrasto del fenomeno della corruzione».
Il controllo coordinato dei cantieri e dei subcantieri verrà attuato mediante la comunicazione alla Prefettura territorialmente competente del “settimanale di cantiere” predisposto da Anas, uno strumento di controllo, molto utile per il monitoraggio da parte delle Forze dell’Ordine, in cui sono annotate le presenze quotidiane in cantiere di uomini e mezzi. Sono inoltre previste più severe forme di controllo della qualità del calcestruzzo.