È stato in occasione del Forum Meridiano Sanità 2016 organizzato da The European House, e presentato a Roma, che il Meridiano Sanità Regional Index ha formulato una classifica delle regioni con la migliore offerta sanitaria.
Le valutazioni sono state date seguendo alcuni indici principali come l’efficienza dell’offerta sanitaria, la qualità dell’offerta, la salute della popolazione, la capacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni di salute, morti evitabili, morti prevenibili, uomini e donne.
In testa alla classifica troviamo quindi l’Emilia Romagna (7,3), seguita dalla Lombardia (7), dal Trentino Alto Adige (6,9) e Toscana (6,7), a seguire il Piemonte (6,4), l’Umbria (6,3), la Val d’Aosta (6,2), il Veneto e le Marche (6,2), il Friuli Venezia Giulia (6,1), il Lazio e la Liguria (5,6), la Sardegna e l’Abruzzo (5,1), il Molise (4,8), la Puglia e la Sicilia (4,6), la Calabria (4,1) ed infine, la Campania (4) che si è aggiudicata la maglia nera.
C’è una netta ed evidente differenza tra Nord e Sud, infatti le regioni con un punteggio maggiore, e quindi con performance migliori, sono quelle del Nord, che investono con una spesa maggiore visto che sono le zone più ricche. A proposito di questo divario tra Nord e Sud il managing partner di The European House, Valerio De Molli, ha dichiarato: “L’Italia è il Paese che mostra le maggiori differenze territoriali nell’offerta sanitaria rispetto a tutti gli altri Paesi Europei”.
La maglia nera attribuita alla Campania la porta a somigliare decisamente troppo a Bulgaria e Romania. I dati emersi sono ancora più vergognosi se andiamo a riprendere le parole di Vincenzo De Luca durante la campagna elettorale per le scorse regionali: “MAI PIÙ ULTIMI”.