“Uomini&Donne” è un format televisivo diventato un autentico cult che da decenni detta legge tra le teenager, in termini di mode da seguire e modelli da idolatrare. Intere generazioni stanno crescendo sognando l’amore attraverso le coppie procreate da un programma tv: dal pioniere Costantino ad Andrea Damante, entrambi reduci dall’esperienza maturata nella casa del Grande Fratello Vip, senza tralasciare centinaia di altri ragazzi e ragazze diventati popolari per aver trascorso una stagione sul “trono” più acclamato d’Italia.
In tanti, contemplando e commentando la discesa dalle scalinate di corteggiatori e corteggiatrici, con l’immancabile rosa rossa tra le mani, nel corso di questi anni, se lo sono chiesti e continuano tutt’oggi a chiederselo: arriverà il momento in cui una taglia XL conquisterà un trono o quantomeno un posto su uno sgabello?
Non di rado, a finire sulla gogna è proprio il prototipo maschile e femminile ostentato dal talk show: ragazzi palestrati, con i capelli iperpettinati e le sopracciglia ben affinate, sempre vestiti assecondando le ultime tendenze in fatto di moda e lo stesso vale per le ragazze. Tant’è vero che, nel corso degli anni, “Uomini&Donne” ha assunto i tratti sempre più marcati della macchina del business che propone aspiranti modelli da consegnare “belli e popolari” alle agenzie di moda e spettacolo.
Intere generazioni crescono così sperando di innamorarsi sotto la cascata di petali rossi che corona la nascita della coppia, soprattutto sotto l’aspetto mediatico.
Coppie che danno in pasto ai social e alle riviste di gossip i dettagli più minuziosi della loro storia e che si guadagnano da vivere con “le serate”, ovvero, le ospitate in discoteca.
Vedersi consegnare migliaia di euro per sgambettare sulle piste delle discoteche più acclamate d’Italia: ecco che “fare il tronista” diventa una prospettiva che fa gola chiunque.
Nonostante la redazione del programma lavori costantemente per sbugiardare i bluff, in più di una circostanza è emersa l’astuzia di aspiranti vip in cerca di notorietà piuttosto che di manager e impresari che inculcano i partecipanti a strizzare l’occhio alla telecamera piuttosto che alla Venere o all’Adone esibiti sul trono.
Un programma che confeziona stereotipi e che consente di trovare l’amore a chi non ha grandi problemi nell’”adescare” un partner, in sostanza.
Un’importante innovazione all’interno del format, la De Filippi l’ha introdotta all’inizio della stagione televisiva in corso, ospitando per la prima volta un tronista gay.
Perché non estendere questa possibilità anche a chi riscontra oggettive difficoltà nel trovare l’anima gemella, proponendo, al contempo, un modello d’umanità anche più terreno o realistico, permettendo ai giovani di non sviluppare un rapporto morboso ed ossessivo con la bellezza fisica?
O forse l’amore non è un diritto al quale le persone obese possono ambire?