New York: Migliaia di persone hanno manifestato in diverse città degli Stati Uniti per la quarta notte consecutiva contro l’elezione di Donald Trump a presidente.
Lo sciame di protesta dilaga da Chicago, San Francisco, Las Vegas, sino a New York. Ieri a Los Angeles sono state 200 le persone arrestate per non aver rispettato l’ordine di disperdersi. Ora quel che pare è che i manifestanti vogliano organizzare una grande mobilitazione prevista per il giorno dell’insediamento, a Gennaio. Mentre a Portland, nonostante gli appelli alla calma del sindaco e della polizia, si sono verificati nuovi scontri con le forze dell’ordine, le quali hanno sparato granate assordanti dopo il lancio di pietre e bottiglie da parte di un gruppo di manifestanti.
Ad ogni modo gran parte dei cortei che attraversano varie città americane restano pacifici, come quello di migliaia di persone che hanno sfilato ieri a New York da Union Square sino alla blindatissima Trump Tower, dove risiede il presidente eletto. E dove un suo fiero oppositore, Michael Moore, il regista premio Oscar nel 2003 per Bowling for Columbine, è riuscito ad entrare indisturbato aggirandosi con il suo iPhone nei meandri del grattacielo.
Gli agenti dei servizi segreti hanno bloccato l’uomo prima che accedesse agli uffici del presidente: “Mr. Trump sono qui, voglio parlare con te”. Il regista ha registrato la scena con il suo telefono cellulare e l’ha trasmessa in diretta su Facebook. Moore, che lo scorso 24 scorso luglio aveva profetizzato la vittoria del tycoon, ha firmato insieme a centinaia di altri artisti e musicisti un manifesto dal titolo “Uniti contro l’odio”.
Nonostante le proteste però, Donald Trump prosegue per la sua strada, e ha incontrato anche Nigel Farage, leader del partito eurofobico Ukip. “Hanno parlato di libertà e della vittoria e di ciò che questo significa per il mondo”. Farage è stato l’unico leader politico europeo a parlare alla convention repubblicana della scorsa estate. Il britannico ha poi commentato su Twitter: “Particolarmente soddisfatto per la reazione molto positiva di Trump all’idea di riportare il busto di Winston Churchill nello Studio Ovale”.
Sul busto dello statista inglese infatti si era scatenata una polemica tra Barack Obama e l’allora sindaco di Londra Boris Johnson che lo aveva accusato di aver rimosso la statua dallo Studio Ovale. “Questo è un uomo con cui possiamo fare affari”, ha ancora twittato Farage accompagnando il post con una foto di lui e Trump sorridenti: “Il sostegno di Trump al rapporto tra Usa e Gb è molto forte. È stato un grandissimo onore incontrare Trump. Era rilassato e pieno di buone idee. Sono convinto che sarà un buon presidente”, ha così concluso l’ex leader dell’Ukip.