Risale a pochi giorni fa la notizia di una molestia sessuale subita da una giovane all’interno di un vagone della circumvesuviana.
Non erano ancora le 8 di mattina, la minorenne viaggiava su un treno che copriva la linea Sarno-Napoli, una delle corse più martoriate dai tagli e che contempla la media di un viaggio ogni ora e, pertanto, perennemente sovraffollata, soprattutto durante le prime e le ultime corse.
Anche quella mattina il treno era gremito, eppure ciò non ha impedito ad un uomo di masturbarsi accanto alla giovane per poi abbandonare il treno, una volta giunto alla stazione di Barra.
Protagonista della vicenda un extracomunitario che ha molestato sessualmente una minorenne su un treno della Circumvesuviana, masturbandosi accanto a lei in un vagone affollato di passeggeri.
Il fatto si è avvenuto nel tratto tra le stazioni di Rione Trieste – frazione di Somma Vesuviana – e Barra. Una distanza che il treno percorre in un arco di tempo di circa 20 minuti.
Secondo la ricostruzione della Polizia che ha visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza, l’uomo, un immigrato di colore, si è appoggiato alla ragazza, approfittando della folla per masturbarsi e poi ha abbandonato il treno quando è giunto alla stazione di Barra. La ragazza si è accorta dell’accaduto guardando il suo jeans, quindi ha prontamente fermato una volante della Polizia, riferendo quanto le era capitato. Poi, con il padre ha presentato denuncia.
Un episodio emblematico che racconta come i viaggiatori armati di cattive intenzioni abbiano imparato a sfruttare a loro vantaggio i disservizi peculiari di una delle aziende più in deficit della Campania.
Furti, rapine, violenze, aggressioni, raid vandalici sono ormai all’ordine del giorno e a pagarne le conseguenze sono gli utenti costretti ad avvalersi della circumvesuviana per spostarsi, perché non hanno alternative.
Tra i massimi esponenti di questa categoria, oltre ai lavoratori, ci sono gli studenti e soprattutto negli occhi delle ragazzine, coetanee della minorenne vittima di quell’increscioso episodio, regna la paura.
Una paura dettata non solo da quello che può accadere durante il viaggio, in virtù della totale mancanza di sicurezza e controlli, ma soprattutto per il clima che serpeggia in determinate stazioni, abbandonate a sé stesse, sprovviste del servizio biglietteria e totalmente in balia di baby gang e malintenzionati.
Le stazioni che versano in queste condizioni sono tantissime, la maggior parte delle quali giacciono in prossimità di campi rom o di contesti isolati. Nessun controllo, nessuna forma di sorveglianza. I cittadini non si sentono tutelati e vedono venir meno l’imprescindibile diritto di viaggiare sicuri. Al calar del sole regna e dilaga la criminalità, tra i vagoni dei treni e soprattutto tra le mura delle stazioni più isolate.
“La cosa meno grave che ti può succedere è che ti rubano il cellulare”: afferma una ragazzina che tutti i giorni si reca a Napoli dall’hinterland vesuviano per andare a scuola. Tantissime, infatti, le ragazze che si spostano in circumvesuviana per andare a scuola o all’università.
Ragazze giovanissime che affrontano quel viaggio con apprensione, paura, timore, soprattutto se sanno di dover oltrepassare una di quelle decrepite e trasandate stazioni.
Non di rado, si sono verificate violenze sessuali, molto spesso di gruppo, ai danni di minorenni o di giovani ragazze che passeggiavano da sole in prossimità di stazioni abbandonate.
Quale provvedimento è stato attuato per vegliare sull’incolumità di queste ragazze e dei cittadini?