A Monte di Procida, in provincia di Napoli al confine con Bacoli, ha aperto “Arca, l’Emporio della Solidarietà”: un progetto unico in Campania e non solo, frutto della collaborazione fra la locale associazione La Casetta Onlus e la Fondazione Progetto Arca Onlus, che insieme intendono sostenere le famiglie indigenti del territorio flegreo.
Secondo il rapporto 2016 su povertà ed esclusione pubblicato da Caritas in Italia sono un milione e 582mila le famiglie in povertà assoluta, cioè oltre 4,5 milioni di individui, il numero più alto dal 2005. Non si tratta di un disagio economico, ma della forma più grave di indigenza, quella di chi non riesce ad accedere a quei beni e servizi necessari per una vita dignitosa. Dal 2007 la percentuale di persone povere è più che raddoppiata passando al 7,6%. Ancora una volta è il Mezzogiorno a vivere la situazione più difficile, qui si concentra il 45,3% dei poveri di tutta la nazione.
Per questo nasce “Arca”, un social market con tratti molto innovativi. Nella sua sede si possono trovare i frigoriferi e i classici scaffali da supermercato con una dozzina di prodotti alimentari sempre disponibili. I clienti, tramite un protocollo d’intesa, saranno selezionati dai Servizi Sociali. Si tratta di 40 famiglie di Bacoli e Monte di Procida che potranno fare la spesa senza dover spendere i propri soldi. La Casetta e Progetto Arca, infatti, senza l’ausilio di fondi pubblici, sono riusciti a finanziare interamente il progetto. Le famiglie coinvolte riceveranno una tessera a punti che utilizzeranno per pagare la propria spesa.
Tratto innovativo di questa iniziativa è la possibilità per i clienti di “ricambiare” il servizio ricevuto tramite ore di volontariato da prestare secondo le proprie possibilità, competenze e predisposizioni. Per loro sarà proposto un apposito corso di formazione nel quale impareranno a relazionarsi col prossimo e con le diverse situazioni di disagio. Non più, quindi, un semplice dono, ma una nuova dimensione di scambio che gratifica la persona, facendola sentire utile. Tale sistema, inoltre, crea relazioni nuove, aiuta chi si trova in difficoltà a uscire da una pericolosa tendenza all’isolamento.
Spiega così Anna Gilda Gallo, presidente de La Casetta Onlus, il sentire da cui nasce il progetto: «Nella profonda problematicità della nostra vita c’è bisogno di una voce che gridi “non temere”. Io credo che l’uomo si debba liberare da quel che si è messo addosso o da quel che gli hanno messo addosso, l’inclusione, quindi, è importante perché solo così l’essere scopre la relazione e la capacità di amare».
E commenta Laura Nurzia, vicepresidente della Fondazione Progetto Arca: «A Milano, a Roma, ora a Napoli, e domani in altre città italiane: Progetto Arca vuole essere presente per aiutare le famiglie in difficoltà, che hanno il bisogno e il diritto di riprendersi e ricominciare a vivere. E aiutare per noi significa innanzitutto soddisfare i bisogni primari attraverso beni semplici proprio come quelli alimentari, ma significa anche guardare oltre l’assistenza, credendo in un futuro di autonomia e integrazione sociale per tutti. Questo è il valore imprescindibile della dignità della persona».