Da oltre un anno si faceva consegnare il pizzo, 500 euro al mese, dal titolare di un bar a cui chiedeva anche consumazioni gratis e i soldi per giocare al videopoker: per questo motivo è stato tratto in arresto un giovane di 22 anni, Santo Tessitore, ritenuto elemento di spicco del clan camorristico Nobile di Afragola, il cosiddetto clan “del panzarottaro”, in virtù del soprannome attribuito al reggente del clan, Antonio Nobile.
Il giovane è stato fermato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna con l’accusa di concorso in estorsione, minaccia, percosse e danneggiamento. Secondo gli inquirenti, Tessitore è uno degli uomini fidati del boss Antonio Nobile, 67 anni, fermato dai militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna lo scorso 29 ottobre e attualmente detenuto in carcere. Il giudice ha convalidato il provvedimento di fermo emesso nei confronti di Tessitore che è stato chiuso nella casa circondariale napoletana di Poggioreale.
Una sorta di parassitismo, quello maturato ai danni del proprietario del bar, sfociato pure in percosse. Il giovane imprimeva ulteriore timore alle richieste estorsive facendo leva sulla sua appartenenza al clan del “Panzarottaro”, cioè Antonio Nobile, il 67enne boss di Afragola. Il commerciante, ha deciso di denunciare quando Tessitore lo avrebbe picchiato procurandogli notevoli ferite alla testa. Tessitore è stato arrestato mentre era a bordo del suo scooter tra via Arena e piazza Ciampa.
Un arresto valso i complimenti alle forze dell’ordine da parte del presidente di SOS Impresa Luigi Cuomo, che oltre ad elogiare i militari di Castello di Cisterna, invita tutti i commercianti pressati dal pizzo a denunciare perché lo stato ce, ed ha dimostrato che questa gente può essere rinchiusa in carcere- “continua l’azione efficace dei carabinieri di Castello di Cisterna e Casoria, a tutela della libertà degli imprenditori della città di Afragola dove da tempo registriamo una importante attività di ribellione dei commercianti, che non sono piu disposti a subire la violenza e le estorsioni parassitarie di quattro delinquenti che sono il cancro di questa città che ha invece storiche ragioni di civiltà e sviluppo. E’ giunta quindi l’ora di dire basta tutti insieme dando una spallata più forte e definitiva a queste bande di parassiti. L’associazione è sempre pronta ad assistere ed accompagnare chi decide di liberarsi da queste oppressioni”.